Francia verso la procreazione assistita per tutte le donne

Una immagine d'archivio del Centro mediterraneo per la fecondazione assistita di Napoli. ANSA/FUSCO
Una immagine d’archivio del Centro mediterraneo per la fecondazione assistita di Napoli. ANSA/FUSCO

PARIGI. – La Francia apre alla procreazione medicalmente assistita, per tutte le donne, anche lesbiche e single. Dal 2018, ha annunciato il segretario di Stato responsabile per la parità di genere, Marlene Schiappa, la cosiddetta ‘Pma’ sarà aperta a “tutte le donne”, senza distinzioni di status o preferenza sessuale. La promessa formulata durante la campagna elettorale dall’attuale presidente Emmanuel Macron verrà dunque “mantenuta”, ha aggiunto la responsabile francese ai microfoni di Bfm-Tv.

Dopo anni di riflessione, il Comitato Nazionale di Parigi per le Questioni Etiche(Ccne) si era pronunciato lo scorso giugno in favore della procreazione medicalmente assistita anche per le lesbiche e per le donne single. Per il Ccne la conclusione è chiara: questa tecnica non può essere appannaggio esclusivo delle coppie eterosessuali con problemi di fertilità ma va applicata in modo universale a tutte. Favorevole alla riforma, Emmanuel Macron, aveva detto che avrebbe atteso le conclusioni del Ccne per pronunciarsi in via definitiva sull’argomento.

Come previsto, il parere positivo dei ‘saggi’ apre ora la strada a una legge nel nuovo parlamento di Parigi. “Il parere è favorevole, nulla ci impedisce di legalizzare la Pma per tutte le donne”, ha affermato Marlene Schiappa, secondo cui si tratta di “una questione di giustizia sociale”, visto che “ci sono donne che sono in Francia, che hanno i mezzi per andare all’estero a fare una Pma e altre donne che sono in Francia e non hanno i mezzi per andare all’estero a fare una Pma”.

Quanto al calendario, ha puntualizzato, “saremo sull’anno in arrivo, il 2018, probabilmente con le revisioni della legge di bioetica”. Alla domanda se la riforma riguarderà, dunque, tutte le donne, la Schiappa ha risposto: “Non voglio anticipare il dibattito parlamentare, ma in effetti, è ciò che intendiamo proporre”.

L’annuncio di Parigi ha suscitato immediate reazioni anche in Italia. “Il modello francese è da imitare anche nel nostro Paese, dove la politica, anche quella che guarda a Macron, non fa dell’affermazione dei diritti individuali una priorità del proprio agire politico”: è l’appello di Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

“In Europa le leggi affermano libertà e diritti capaci di affermare il principio di uguaglianza, mentre noi, per beneficiarne siamo costretti ad affrontare estenuanti battaglie nei tribunali”, aggiunge Gallo. “Si tratta di una nuova lezione per il Parlamento – ha spiegato – che farebbe bene a superare gli ultimi divieti della legge 40, invece di azionare ogni strumento per rendere inapplicabile tecniche come l’analisi genetica pre-impianto nei Livelli Essenziali di Assistenza, creando di fatto un discrimine per tutte le coppie che non potranno accedere a questa tecnica per mancanza di possibilità economiche, ostacolando la riduzione dei rischi legati a gravidanze a rischio di trasmissione di gravi malattie”.

Nel parere dello scorso giugno, il comitato etico di Parigi si era invece detto contrario alla Gpa, la gestazione per altrui, il cosiddetto ‘utero in affitto’, che per ora anche in Francia non sembra di attualità.

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