La sfida verde al Salone di Francoforte

La sfida verde al Salone di Francoforte
La sfida verde al Salone di Francoforte

FRANCOFORTE. – I costruttori europei puntano sull’auto green e da Francoforte sferrano il loro attacco. Due anni dopo l’inizio dello scandalo dieselgate, soggette a norme sempre più vincolanti, le case automobilistiche appaiono in piena trasformazione. Al Salone dei grandi assenti – Nissan, Peugeot, Volvo, Fiat, Alfa Romeo e Jeep – sono innanzitutto i padroni di casa, le aziende tedesche, a mostrare il nuovo volto con una vetrina record di modelli elettrici e ibridi.

Volkswagen ha annunciato un piano ambizioso con investimenti oltre i 20 miliardi di euro per l’auto elettrica entro il 2030. L’intenzione è di costruire le versioni elettriche di tutti i 300 modelli del gruppo, ha spiegato il ceo Matthias Mueller. Al Salone, che sarà inaugurato giovedì dalla cancelliera Angela Merkel e chiuderà i battenti il 24 settembre, anche Nicholas Peter, direttore finanziario del gruppo Bmw, ha svelato progetti importanti: “Negli ultimi dieci anni siamo stati uno dei primi costruttori ad avere una strategia precisa e orientata al futuro. Abbiamo sviluppato il tema della sostenibilità perché abbiamo capito che sarebbe diventata molto rilevante. Molti costruttori sono ancora nella fase degli annunci, mentre noi siamo già numero uno per prodotti presenti sul mercato e tecnologie sviluppate”.

Quest’anno la casa di Monaco punta a vendere oltre 100.000 vetture elettriche, quasi il doppio dell’anno scorso. Un piano che coinvolge anche l’Italia dove, secondo Sergio Solero, numero uno della divisione italiana di Bmw, il 2017 si dovrebbe chiudere con vendite in rialzo del 50% con 1.200-1.300 plug-in ed elettriche. Il ceo di Daimler, Dieter Zetsche, ha sottolineato che il gruppo continua ad avere come target un margine del 10% per la controllata Mercedes Benz grazie alle vendite di auto elettriche, ma ha spiegato che la casa tedesca non ha intenzione di produrre in proprio motori elettrici o batterie a celle, ma solo alcuni componenti elettrici.

Proprio Mercedes anticiperà di tre anni il lancio di dieci modelli elettrici, il cui arrivo sul mercato è previsto entro il 2022 con un investimento di 10 miliardi di euro a sostegno della flotta elettrica. Anche Sergio Marchionne, assente a Francoforte, ha indicato in occasione della conference call sui conti del secondo trimestre che l’elettrificazione dell’auto è una realtà. “Mi sono allineato con gli altri, la mia avversione derivava solo dai costi. Soprattutto in Europa l’uso di motori elettrici accoppiati a quelli in benzina è inevitabile”, ha detto.

Entro il 2022 metà della gamma di Fca sarà elettrificata con Maserati che nel 2019 farà da apripista. La rivoluzione dell’elettrico non è tuttavia così imminente, anche se la Norvegia ha annunciato che dal 2025 intende bandire le auto a benzina e diesel e la Cina punta al traguardo di due milioni di veicoli elettrici venduti in un anno entro il 2020 e 7 milioni al 2025, pari al 20% del totale. Tempi più lunghi per Francia e Regno Unito che hanno posto come scadenza il 2040, mentre l’Italia che negli anni scorsi ha puntato sul metano appare più indietro nella corsa all’elettrico.

(dell’inviata Amalia Angotti/ANSA)

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