La burocrazia costa cara alle Pmi, 22 miliardi e 3 giorni al mese

Burocrazia costa cara a Pmi
Burocrazia costa cara a Pmi

ROMA. – Seguire alla lettera tutte le procedure richieste dalla P.A. alle imprese continua a costare caro. Il conto complessivo che ne esce fuori è di 22 miliardi di euro l’anno. A fare i calcoli è la Cna, la Confederazione che riunisce l’artigianato e le Pmi, che ha dedicato un’indagine ad hoc sul rapporto tra burocrazia e aziende. Un feeling che ancora manca, nonostante i passi in avanti, riconosciuti dall’associazione, almeno sul piano normativo, sulla carta.

Per ora quindi il fardello che grava sui piccoli imprenditori è bollato come “mostruoso”, visto che, riportando la cifra ‘macro’ sul singolo caso, “mediamente si tratta di 5 mila euro l’anno a impresa, 16 euro al giorno, due euro all’ora”.

La Burocrazia assorbe risorse soprattutto in termini di tempo. “Per compiere tutti gli adempimenti richiesti dalla Pubblica Amministrazione, nel 41,3% delle imprese coinvolte si bruciano fino a tre giorni lavorativi al mese, nel 32,2% fino a cinque, nel 9,1% fino a dieci e nel 6,8% oltre dieci, mentre nel 10,7% si impiega meno di una giornata lavorativa”.

Un bollettino di guerra quello snocciolato dalla Cna che non intende allentare la presa sulla questione. Il lavoro di monitoraggio infatti proseguirà e anzi verrà reso ancora più sistematico: la Confederazione è “al lavoro per organizzare e lanciare ‘Comune che vai burocrazia che trovi’, la più grande banca dati nazionale sul funzionamento degli uffici pubblici nel rapporto con le piccole imprese”, ha annunciato il segretario generale della Confederazione, Sergio Silvestrini, davanti alla ministra della P.A, Marianna Madia, che ha partecipato alla presentazione della ricerca.

La ministra ha fatto notare che le cose stanno cambiando, che la P.A. si sta allineando alle novità previste dalla riforma. Palazzo Vidoni, ha spiegato Madia, ha così verificato che su un campione di circa 250 Comuni, tra cui i Capoluoghi, “oltre l’80%” ha adottato i moduli unici, semplificati, per l’edilizia e le attività commerciali (dal muretto alzato nel guardino di casa all’apertura del centro estetico).

Una percentuale simile di adesione alle semplificazioni si rileva, osserva sempre la ministra, nel numero di conferenze dei servizi, additate per molto tempo come emblema del ‘carrozzone’ pubblico e completamente riviste dalla riforma della P.A. La Cna riscontra in effetti qualche miglioramento, “la foresta pietrificata sta lentamente, molto lentamente, tornando alla vita”, e chiede di prendere la palla al balzo per sancire la ‘pace’ tra imprese e Pubblica Amministrazione.

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