Spalletti: “Inter fiduciosa ma non presuntuosa”

Spalletti, Inter fiduciosa ma non presuntuosa
Spalletti, Inter fiduciosa ma non presuntuosa

MILANO. – Un’Inter umile, determinata e che non sottovaluti l’avversario. E’ quanto chiede Luciano Spalletti alla vigilia della trasferta di Crotone: “L’errore da non commettere è superare il confine che c’è tra fiducia e presunzione. Non dobbiamo già reputarci una squadra forte. Se pensassimo di essere i primi della classe, ci sarebbe meno disponibilità a migliorarsi”.

Le tre vittorie consecutive non devono appagare i nerazzurri. Il calendario non è ostico, dopo il Crotone, l’Inter affronterà il Bologna e poi il Genoa a San Siro. Ma il rischio è di ricadere negli stessi sbagli del passato, quando contro le ‘piccole’ si sono lasciati per strada punti fondamentali. Non a caso cinque mesi fa, il ko dello Scida ha sancito il fallimento di Pioli sulla panchina nerazzurra.

“Siamo questa Inter – mette in guardia Spalletti – perché nella passata stagione partite come questa erano interpretate come una fase interlocutoria del campionato. Invece non è solo la grande serata ad essere importante”. Vincere allo Scida, varrebbe il primo posto in solitaria in classifica, almeno per una notte. E Spalletti abbatterebbe un record personale: in Italia non è mai riuscito a inanellare quattro successi consecutivi nelle prime quattro giornate.

“Nicola ha fatto vedere di saper motivare i suoi giocatori. Ad un certo punto – ricorda Spalletti – erano spacciati, so cosa vuol dire parlare ai giocatori e riuscire a far credere loro di poter cambiare le cose. E’ una squadra pericolosa. Dobbiamo essere bravissimi, fortissimi. Il campione non decide in quale partita essere un campione, mette il suo marchio sempre. Non fa distinzioni. Mi aspetto che l’Inter, squadra di molti campioni, abbia l’atteggiamento corretto”.

A fare la differenza dovranno essere ancora una volta Perisic e Icardi che raggiungerà le 150 partite con la maglia dell’Inter: “Non sono forti, sono eccezionali. I migliori nel loro ruolo ma presto segneranno anche altri”. Magari proprio i centrocampisti. Borja Valero, Gagliardini e Vecino si contendono due posti in mediana. Sulla trequarti Joao Mario è favorito a Brozovic ma non sono escluse sorprese.

L’allenatore non si sbilancia per non scoprire le carte: “Ho dubbi perché tutti si allenano nella maniera corretta. Mi rendono le cose difficili. Borja Valero sa stare da tutte le parti. Se lo metti nel Barcellona gioca anche e Gagliardini è un tir che si mette di traverso e non fa passare nessuno”.

E di trasformare un centrocampista in un trequartista, come fatto con Nainggolan, Spalletti preferisce non parlare: “Di Francesco sa benissimo qual è il suo lavoro. Gli avrà detto cose differenti a me sembrava ci facesse comodo in quella posizione. Poi dipende dai risultati, perché se non li fai diventa tutto difficile”.

Senza le Coppe, l’Inter può concentrare le proprie energie in una sola competizione ma per il tecnico non è un vantaggio perché “quando si ha a che fare con tanti giocatori, il rischio è non riuscire a stimolarli”. Invece Spalletti pretende il massimo, c’è la Champions da conquistare e la vetta in solitaria almeno per 24 ore.

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