Brasile, ex ministro Palocci: “Ho dato a Lula mazzette in contanti”

Luiz Inacio Lula da Silva con il suo ministro Antonio Palocci in una foto di giugno 2005. (Foto: AP)
Luiz Inacio Lula da Silva con il suo ministro Antonio Palocci in una foto di giugno 2005. (Foto: AP)

RIO DE JANEIRO. – L’ex ministro brasiliano delle Finanze durante i governi Lula e Rousseff, Antonio Palocci, ha dichiarato agli inquirenti dell’inchiesta Lava Jato (la Mani Pulite verdeoro), di aver consegnato denaro in contanti, frutto di tangenti, all’ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, in almeno cinque occasioni.

La deposizione di Palocci, condannato in primo grado a 12 anni di reclusione per corruzione e riciclaggio di denaro, è oggetto di un eventuale accordo di ‘delazione premiata’, che prevede sconti di pena per chi collabora con la giustizia.

In base a informazioni confermate da alcuni media locali, Palocci avrebbe detto ai pm di aver consegnato personalmente il denaro a Lula in pacchetti da 30 mila, 40 mila e 50 mila reais (corrispondenti a circa ottomila, undicimila e 14 mila euro). Secondo l’ex ministro, queste somme erano destinate alle spese personali dell’ex capo di Stato, mentre altre più ingenti venivano recapitate all’Istituto Lula, la fondazione di San Paolo intitolata all’ex presidente-operaio.

La settimana scorsa, in un’altra deposizione, Palocci aveva affermato che Lula avrebbe stretto un ‘patto di sangue’ con il colosso edile Odebrecht affinché venissero pagati centinaia di milioni in bustarelle al Partito dei lavoratori (Pt) dello stesso Lula in cambio di importanti appalti pubblici. Lula, attraverso i suoi legali, nega tutti gli addebiti e sostiene che Palocci stia mentendo “per ottenere benefici giudiziari”.

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