Sull’universo

L’universo ha la propria storia: un’origine, un presente e un futuro
L’universo ha la propria storia: un’origine, un presente e un futuro

Si dice, nel modo corrente di parlare, che chi non ha storia non ha nemmeno futuro. Ebbene l’universo ha la propria storia: un’origine, un presente e un futuro. Oltre duemila anni fa si credeva che l’universo fosse fisso e immutabile e soprattutto eterno. Oggi sappiamo, dalla più verosimile delle teorie, che esso ha avuto origine con il Big Bang: a partire da una situazione iniziale consistente in meno di una puntina di spillo, piccolissima, molto calda, densissima e molto luminosa, seguita da una rarefazione e un raffreddamento progressivi. A pochissimi secondi dalla sua origine la sua temperatura era di un miliardo di gradi e le enormi reazioni nucleari generate hanno trasformato parte dell’idrogeno in elio ed entrambi gli atomi sono presenti nelle stelle e nelle nebulose. Durante la lunga espansione si sono formate le galassie e le stelle.
La datazione del Big Bang risale a circa quattordici miliardi di anni fa. La possibilità che l’universo tragga origine prima del Big Bang, pur possibile, non appare probabile con le attuali conoscenze dal momento che a tutt’oggi non vi è nulla di diverso che sia attendibile. Per noi il Big Bang segna l’orizzonte della conoscenza dell’origine, se non l’inizio. Successivamente si sono originate le galassie, che contano un centinaio di miliardi di stelle. Queste galassie sono circa un centinaio di miliardi nell’universo. La nostra galassia è la via Lattea, dove si trova la nostra stella: il sole.
Le altre galassie, persino le più vicine, sono difficilmente visibili ad occhio nudo, tranne in pochi casi. Si può quindi immaginare l’universo come un raggruppamento di galassie avvolte da uno spazio immenso fra loro. Queste galassie si muovono le une rispetto alle altre allontanandosi fra di loro: più sono lontane più si allontanano velocemente tra loro. Per questo si dice che l’universo è in espansione. Alla comunità scientifica non appariva chiaro o logico che ammassi stellari sempre più grandi si respingessero anziché attrarsi. E’ quindi giunta alla conclusione che esiste un’altra forza che agisce su di loro: l’energia oscura. Non si sa troppo su questa energia, ma si sospetta che occupi i due terzi dell’intero spazio cosmico. A questo punto viene spontaneo chiedersi: cosa si può prevedere per il futuro (non certo prossimo!)?
Possono verificarsi due casi. Il primo caso secondo il quale continuerà l’espansione delle galassie aumentando la rarefazione. Il secondo caso, secondo il quale ci sarebbe un rallentamento, fino ad un arresto del loro movimento, per poi tornare, eventualmente, nella situazione iniziale, in seguito alla quale ci sarebbe un nuovo inizio. Secondo le attuali conoscenze sono possibili entrambe le teorie.
Possiamo comunque confortarci con il fatto che, in ogni caso, perché tutto ciò possa accadere, dovranno probabilmente passare decine di miliardi di anni.

Marco Guiduzzi

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