Bce, il sistema bancario italiano ha fatto un netto passo in avanti

Sede della Bce
Sede della Bce
Bce

ROMA. – Il sistema bancario italiano ha fatto un netto passo in avanti. I crediti deteriorati sono diminuiti e la percentuale delle sofferenze rispetto al totale dei crediti concessi dalle banche comincia finalmente a restringere il gap con l’Europa. Di strada ne resta però ancora da fare e sedersi ora sugli allori sarebbe controproducente in un Paese in cui i rischi non sono ancora del tutto eliminati e in un contesto in cui la regolamentazione del sistema finanziario e l’Unione bancaria sono ancora in fase di definizione.

Ignazio Angeloni, membro del consiglio di vigilanza della Bce, promuove i progressi fatti in Italia ma condividendo in pieno l’analisi del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, invita a non abbandonare la presa proprio ora. La conferenza organizzata dalla Luiss sul rilancio del sistema è l’occasione per discutere a lungo del mondo bancario italiano e del percorso comune intrapreso in Europa.

Il peggio della crisi è alle spalle, all’Italia è costato tre salvataggi, affrontati in modo specifico a seconda dei singoli casi e tali da evidenziare, rivendica Padoan, le contraddizioni e le problematiche insite nelle regole europee. Ora però, afferma il ministro, siamo “a un punto di svolta”. Dopo le misure messe in campo dal governo, la creazione di nuove sofferenze è quasi a livello precrisi. Il cammino, rileva però il titolare del Tesoro, è ancora lungo. Esattamente come per la ripresa economica. Molto è stato fatto, ma questo non significa potersi accontentare.

Nel mondo bancario i rischi infatti permangono. Basti pensare, rileva in questo caso Angeloni, alle banche medio-piccole, profondamente radicate con il territorio. La loro caratteristica principale, il legame con il tessuto produttivo locale, è anche il loro maggiore limite, perché la “coincidenza” in un certo senso promiscua tra creditori, investitori e depositanti può creare delle “irregolarità”.

Nella fase di transizione del sistema bancario verso nuove regole e nuove normative è dunque essenziale non abbassare la guardia, ma allo stesso tempo non correre troppo ed evitare confusione. All’Unione bancaria bisogna arrivare con un percorso “ordinato e definito”, avverte Padoan, mentre anche Bankitalia sollecita transazioni prive di strappi. Di fronte a cambiamenti troppo bruschi a cui adeguarsi in fretta in furia, le banche, secondo il vicedirettore generale Fabio Panetta, “non potrebbero infatti fare altro che ridurre il credito”, mettendo a rischio la ripresa economica.

Lascia un commento