Industria 4.0 funziona, ordinativi +9% in 6 mesi

Industria 4.0 e contratti, in manovra spinta a imprese
Industria 4.0 e contratti, in manovra spinta a imprese

ROMA. – Gli incentivi di Industria 4.0 “stanno funzionando”, tanto che gli ordinativi dei beni strumentali sono in crescita del 9% nei primi sei mesi del 2017: bene vanno anche la spesa per la ricerca e il fondo di garanzia, mentre occorre accelerare sulla banda ultralarga.

Il bilancio del primo anno del piano varato dall’ex governo Renzi e affidato alle cure del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è positivo e consente di ampliare il raggio d’azione dando vita a “Impresa 4.0”, che vedrà lo spostamento del focus “da manifattura e servizi a competenze e lavoro”. Le principali misure verranno quindi rifinanziate, tuttavia “le aliquote e i perimetri degli incentivi” dovranno essere rivisti, “compatibilmente con le risorse di finanza pubblica disponibili”.

L’occasione per fare il punto sul piano che ha come obiettivo centrale un incremento di 10 miliardi negli investimenti privati nel biennio 2017-2018 è l’appuntamento alla Camera dei deputati, dove prima si è svolta la cabina di regia e poi sono stati illustrati i risultati del programma dai quattro ministri coinvolti: oltre a Calenda, il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan, quello del Lavoro Giuliano Poletti e quella della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli.

Il numero più significativo l’ha fornito proprio Calenda, sottolineando che “l’incremento degli ordinativi sul mercato interno di beni strumentali è stato pari al 9% nel primo semestre del 2017 su base annua, con picchi del +11,6% per macchinari: inoltre le attese ad agosto 2017 sugli ordinativi delle imprese manifatturiere, ai massimi livelli dal 2010, consolidano il trend”.

Aumentano poi le imprese che investono in ricerca e sviluppo, ma cresce anche l’ammontare della spesa in questo settore. Positivi anche i dati sull’importo dei crediti garantiti dal Fondo di Garanzia (+10,7% nei primi 8 mesi del 2017) e sui contratti di sviluppo (1,9 miliardi di agevolazioni).

Calenda vuole invece accelerare sulla banda ultralarga, visto che al ritmo al quale si sta andando si rischia di non riuscire a centrare gli obiettivi al 2020: per questo, ha annunciato, “stiamo puntando a mettere altri 3,5 miliardi da fondi non spesi o da bandi meno costosi per accelerare questa parte qua”, ma si è anche acceso un “faro di attenzione” sullo sviluppo della rete avviato con i primi due bandi, assegnati entrambi a Open Fiber.

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