L’economia riprende fiato, per l’Ocse il Pil a +1,4%

Pil Italia
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ROMA. – L’economia riprende fiato davvero e nel 2017 la crescita sarà ben al di sopra delle stime iniziali del governo, all’1,4%, come indica ‘Ocse, o forse anche all’1,5%. A 48 ore dal varo della nota di aggiornamento al Def, attesa sul tavolo del Consiglio dei ministri per venerdì, arriva l’ultimo rialzo delle stime da parte di un organismo internazionale. E arriva anche l’auspicio, da parte del premier, di trovare in Parlamento una “ampia maggioranza” quando arriverà la richiesta di rivedere, allentandoli, i margini di correzione dei conti pubblici.

L’Ocse, ha osservato Paolo Gentiloni da New York, ha applicato una “correzione enorme” alle sue previsioni sull’Italia, portandole dall’1,1% di febbraio all’1,4% di oggi. Nel suo ultimo Economic Outlook, l’organizzazione ha sottolineato che un simile miglioramento “è dato dalla richiesta interna” e “dall’incremento occupazionale che supporta i consumi privati”. Mentre – si legge nel report – “gli investimenti fissi sono cresciuti seguendo i nuovi incentivi fiscali, il credito bancario alle società non finanziarie non è ancora aumentato”.

Di questi miglioramenti terrà conto anche la nota di aggiornamento al Def che farà da cornice alla prossima manovra, tutta incentrata sugli incentivi per l’occupazione giovanile. Il nodo, però, resta sempre quello delle risorse. “Spero ce ne siano di più” dice il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, a chi gli chiede se l’asticella per sostenere le assunzioni dei giovani si fermerà entro i 2 miliardi.

Certo è che quello, dopo lo stop agli aumenti di Iva e accise previsti dalle clausole di salvaguardia, sarà il capitolo più corposo della legge di Bilancio, cui si affiancherà con ogni probabilità un decreto collegato che potrebbe contenere anche la riforma, attesa, delle agenzie fiscali.

Difficile invece, come conferma anche il viceministro all’Economia Enrico Morando, che ci possa essere spazio per interventi sulle pensioni, nonostante il pressing dei sindacati che hanno presentato al governo, come atteso, un documento unitario. Anche di questo, ha ribadito il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, si parlerà comunque dopo la nota al Def.

Il passaggio, in particolare al Senato, si presenta delicato, nonostante si tratti della richiesta di ridurre lo sforzo strutturale, ampliando i margini di manovra sul 2018. La relazione che presenterà il governo, con la richiesta di modificare gli obiettivi di deficit strutturale (dallo 0,8% indicato ad aprile allo 0,3%), ha bisogno infatti della maggioranza assoluta ma al Senato, che per primo tra l’altro si troverà ad esaminare anche la manovra, i 161 voti necessari ancora non sarebbero sicuri.

“Sono fiducioso ci sia un amplissimo sostegno da parte della maggioranza” ha detto comunque Gentiloni, ricordando che “l’aggiornamento del Def ci dà un messaggio positivo: le previsioni di crescita sono molto diverse da qualche tempo fa” e lasciano “possibilità di margini di deficit migliori. Mi aspetto convergenza. Poi si discuterà sulle misure della legge di bilancio più avanti”.

Tra le proposte potrebbe ripresentarsi anche quella su una sorta di ‘sanatoria’ per il contante, che circola con insistenza in Parlamento, anche se il fonti del Mef hanno precisato che non c’è alcuna misura di questo tipo allo studio. Dell’ipotesi “non si è discusso, se ci sarà la proposta la valuteremo”, ha detto anche Delrio, spiegando che l’importante è tenere la mano ferma sulle “sanzioni”.

Altro tema in discussione potrebbe essere quello dei costi dei pagamenti con il Pos. L’ipotesi potrebbe essere quella di ampliare ai pagamenti elettronici la multa da 30 euro già prevista per tutti i pagamenti dal codice penale. Una multa che però, secondo Delrio, sarebbe “un po’ bassa”.

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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