La manovra punta sul lavoro, bonus anche per post apprendistato

Bonus anche post apprendistato
Bonus anche post apprendistato

ROMA. – Ampliare il più possibile la platea degli incentivi per le assunzioni dei giovani. Con questo obiettivo il governo sta cercando di tarare il nuovo sgravio per chi offre un posto di lavoro stabile ai ragazzi, piatto forte della prossima manovra. Per superare l’ostacolo delle regole europee, che non vogliono discriminazioni per età dei lavoratori, si starebbe valutando l’ipotesi di fissare l’asticella per tutti a 29 anni ma di consentire l’applicazione del bonus giovani anche li ha superati se l’assunzione a tempo indeterminato segue un contratto di apprendistato.

Si tratterebbe, come spiega il viceministro all’Economia Enrico Morando, di una “buona soluzione per consentire di avere un po’ di flessibilità rispetto all’età” che consentirebbe, tra l’altro, ad “esaltare un po’ lo strumento dell’apprendistato” finora non utilizzato fino in fondo.

Il contratto di apprendistato, ridefinito con il Jobs Act, sta registrando comunque trend positivi nei primi 7 mesi di quest’anno, secondo l’ultimo dato dell’osservatorio sul precariato Inps, ha segnato un +25,9% (+52.000). Chi entra nel mondo del lavoro attraverso questo canale rischierebbe però di rimanere escluso poi dal nuovo incentivo, visto che il contratto di apprendistato professionalizzante si può attivare fino a 29 anni compiuti e può durare da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni, che salgono a 5 nell’artigianato.

Se dovesse concretizzarsi questa nuova variante del bonus giovani, quindi, anche un ragazzo che ha iniziato a 29 anni con 5 anni di apprendistato potrebbe, a 34 anni, passare a tempo indeterminato usufruendo del dimezzamento dei contributi per tre anni. I confini del nuovo bonus assunzioni dipenderanno comunque dalle risorse a disposizione, fermo restando l’obiettivo di incentivare 300mila assunzioni stabili.

Il ‘pacchetto base’, contributi al 50% per tre anni entro i 29 anni con tetto a 4.030 euro, costerebbe un po’ meno di 1 miliardo, che diventano 2 miliardi l’anno a regime (visto che la misura sarebbe permanente). Accanto a questo si sta valutando se rafforzare (al 100%) il bonus per le assunzioni al Sud e si accarezza ancora l’idea di un taglio per tutti del cuneo fiscale, da finanziare con l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati, che inizierà a dare frutti a partire dal 2019.

Le assunzioni dei più giovani non saranno comunque l’unico intervento in favore dei lavoratori. Accanto a questo, dovrebbe arrivare un nuovo credito d’imposta per gli investimenti incrementali delle imprese nella ‘formazione 4.0’ dei dipendenti, con focus su almeno una tecnologia Industria 4.0 e pattuiti attraverso accordi sindacali e su 4 temi (vendita e marketing; informatica; tecniche e tecnologie di produzione).

(di Silvia Gasparetto/ANSA)

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