Incubo franchi tiratori sulla Legge elettorale. Monito del presidente del Senato

Il presidente del Senato, Pietro Grasso nell'aula del Senato. ANSA/ETTORE FERRARI
Il presidente del Senato, Pietro Grasso nell’aula del Senato. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Dopo l’ottimismo respirato giovedì con la presentazione del nuovo testo base della legge elettorale alla Camera, nel “day after” emerge la preoccupazione che i voti segreti in Aula portino ad un nuovo flop. A tali timori si accompagnano le parole del presidente del Senato Pietro Grasso che è sembrato sollevare problemi di merito, con una esortazione a che la legge sia Costituzionale. Un invito che induce gli osservatori ad interrogarsi sul significato delle indicazioni della Seconda carica dello Stato.

Sul piano dei numeri, ai gruppi che già si sono espressi a favore del testo, dal Pd ad Ap e agli altri gruppi centristi di maggioranza, da Fi alla Lega, si sono aggiunti anche Ala-Sc col capogruppo in Commissione Affari costituzionali Massimo Parisi, e i “fittiani” di Direzione Italia, con Antonio Distaso. Insomma la maggioranza parlamentare è solida anche al Senato.

A far scattare i timori sono i malumori dei singoli deputati che potrebbero manifestarsi nei voti segreti. Sia nel Pd, che in Ap e in Fi, i deputati di alcune regioni potrebbero considerarsi danneggiati dal meccanismo del Rosatellum 2.0 rispetto all’Italicum. I loro voti contrari si congiungerebbero ai no espliciti di M5s, Mdp, Fdi e Si. Roberto Speranza per Mdp e Giorgia Meloni hanno bocciato la legge. Ettore Rosato, capogruppo del Pd e “padre” della legge, ha ammesso che il “dubbio” c’è, così come il relatore Emanuele Fiano: “Se qualcuno cerca l’incidente se ne assumerà la responsabilità”.

Accorati gli appelli del presidente del gruppo Misto Pino Pisichcio e del presidente della Commissione Affari costituzionali Andrea Mazziotti; “Il Parlamento ha il dovere di andare fino in fondo ed evitare un fallimento” ha detto Mazziotti, pena la delegittimazione di tutti i partiti a vantaggio di M5s.

A rasserenare il clima ci pensa Forza Italia che dopo le aperture dei giorni scorsi, assicura la propria “lealtà” ai patti con Francesco Paolo Sisto, capogruppo in commissione Affari costituzionale, e Renato Schifani: “Fi rispetterà come sempre ha fatto gli impegni assunti”.

Comunque il testo dovrebbe arrivare in aula il 4 ottobre dopo il passaggio in Commissione: qui martedì 26 sarà adottato il testo base e da giovedì si voteranno gli emendamenti che devono essere depositati il giorno precedente. Sui contenuti della legge ha parlato in modo inaspettato il presidente del Senato Grasso (i presidenti non commentano in genere le leggi che sono nell’altro ramo del Parlamento), con un auspicio: che la legge sia “pienamente costituzionale, che non produca alcuna perplessità della Corte”.

Visto che la Corte esprimerebbe perplessità solo dopo un ricorso, nel Palazzo qualcuno si è chiesto se l’auspicio di Grasso voglia alludere a qualche punto specifico della legge facendosi “portavoce” di dubbi di altre Magistrature; o al contrario se sia un invito a non introdurre elementi che differenzino troppo i sistemi di Camera e Senato. Nella maggioranza nessuno vuole commentare e si minimizza: le prossime ore chiariranno il punto.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)