Appuntamenti online al centro del dibattito tra Collettività e il Console Enrico Mora

Appuntamenti online, assistenza sociale accesso alle medicine. Di questo si è parlato nel Centro Italiano Venezuelano. Tanti i connazionali presenti
Appuntamenti online, assistenza sociale accesso alle medicine. Di questo si è parlato nel Centro Italiano Venezuelano. Tanti i connazionali presenti

CARACAS – Il sistema degli appuntamenti online, l’assistenza sociale e l’accesso alle medicine. Questi gli argomenti al centro del primo incontro tra il Console Generale, Enrico Mora, e la nostra Comunità. Presenti anche l’Ambasciatore Silvio Mignano che, una volta ancora, ha mostrato sensibilità e preoccupazione verso i problemi della nostra Collettività; il Primo Consigliere, Emilio Lolli e la Console di Caracas, Carmen Taschino.

Tanti, tantissimi i connazionali che hanno gremito la “Sala Italia” del Centro Italiano Venezuelano di Caracas. Giunti anche dalla provincia, molti hanno esposto casi personali e tanti altri hanno formulato quesiti di carattere generale o manifestato dubbi. A tutti è stata data una risposta.

Dopo il benvenuto di Carlos Villino, presidente del sodalizio di Prados del Este, l’Ambasciatore Mignano, con brevi pennellate, tracciava il profilo del Console Generale Mora. Ne rimarcava la qualità umana e le capacità professionali. Coglieva quindi l’occasione per sottolineare come le vicende venezuelane siano seguite con molta attenzione dal governo e con grande interesse dalla politica italiana. Non a caso, spiegava, il ministero degli Esteri ha stanziato un milione di euro per l’assistenza ai connazionali bisognosi. Non solo. Poneva l’accento sulla realizzazione di due video-conferenze. La prima, tra il ministro Alfano ed esponenti della Comunità; l’altra, tra i rappresentanti dei due Parlamenti: quello italiano e quello venezuelano.

Dal canto suo, il Console Generale, Enrico Mora, riconosceva immediatamente con grande onestà professionale i disagi che comporta per la Collettività il sistema degli appuntamenti online. Comunicava, quindi, la creazione futura di “sportelli polifunzionali” che, almeno in parte, dovrebbero contribuire a risolvere il problema. Non ha indugiato a riconoscere che le difficoltà inerenti al sistema così come è concepito, permarranno fino a quando non si avrà un incremento dell’organico. Ovvero, fino a quando non si avrà un numero sufficiente di funzionari per far fronte alle crescenti esigenze dell’utenza. Il Console Generale Mora, poi, tranquillizzava i connazionali residenti nella Circoscrizione di Caracas. E assicurava loro che in breve sarebbe stato ripristinato il ruolo che la legge attribuisce ai Consolati Onorari.

Appuntamenti, assistenza sociale, medicine, adozioni e prigionieri politici

Moderato dal presidente di Cavenit, Alfredo D’Ambrosio, il dialogo tra Collettività e rappresentanti della Madrepatria iniziava con l’accorato appello del figlio di Betty Grossi. L’Ambasciatore Mignano, senza nascondere le difficoltà che presenta il caso, assicurava l’interesse dell’Italia per le sorti della connazionale, oggi in una cella del Sebin. Spiegava che si tratta di un caso complesso per le sue implicazioni politiche e diplomatiche.

Le difficoltà che oggi affronta la nostra Collettività, attraverso gli interventi dei presenti, sono emerse a volte con estrema crudezza. Dagli appuntamenti online all’assistenza sociale; dalle medicine al riacquisto della cittadinanza; dal rinnovo dei passaporti alla cittadinanza per discendenza o adozione e così via. L’Ambasciatore Mignano e il Console Generale Mora, con pazienza, hanno risposto a ogni domanda, anche a rischio di ripetersi, com’è effettivamente accaduto in varie occasioni.

Tanti, nonostante le raccomandazioni, i casi personali esposti ai quali, per ovvie ragioni, il Console Generale non ha potuto dare una risposta precisa ed esaustiva. In ogni caso, nel limite del possibile, sono stati spunto di spiegazioni, chiarimenti e commenti di carattere generale.

Come annunciato sono stati realizzati collegamenti in “video-conferenza” con alcuni esponenti delle Collettività della provincia. Purtroppo, come si temeva, la pessima comunicazione, il più delle volte, non ha permesso di comprendere i quesiti posti e, quindi, di dare una risposta.