Legge elettorale: in Aula il 10 ottobre, in commissione sì di Fi

Il tabellone con il voto. ANSA/FABIO FRUSTACI
Il tabellone con il voto finale. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA. – Si consolida il cammino del Rosatellum 2.0 : la Conferenza dei capigruppo ha infatti fissato al 10 ottobre l’arrivo in Aula del testo, che in serata viene votato come testo base dalla Commissione Affari costituzionali della Camera, per essere poi sottoposto agli emendamenti nei prossimi giorni.

Ma è soprattutto la presa di posizione di Silvio Berlusconi, che si schiera per fronteggiare i malumori interni di alcuni deputati, a rafforzare l’accordo, sulla cui tenuta anche il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, ha detto di essere in grado di “garantire”. M5s ha invece dato battaglia sin da oggi.

La presidente della Camera Laura Boldrini, alla riunione della Capigruppo, ha proposto la data del 10 ottobre per portare il Rosatellum in Aula. I partiti che sostengono l’accordo immaginavano una data più vicina, il 5 ottobre, ma hanno accolto la proposta della Presidente. “Così togliamo l’alibi a chi sostiene che vogliamo strozzare i tempi in Commissione”, ha detto Rosato.

Una decisione, dunque, per allentare la tensione, dopo che M5s aveva sollevato un problema di procedura che aveva fatto slittare il primo voto della Commissione, previsto nel pomeriggio, quello necessario per adottare il Rosatellum come testo base. M5s si è appellato a Boldrini, che però gli ha dato torto, confermando le decisioni del presidente della Commissione Andrea Mazziotti.

Alle 18 nuova questione procedurale di M5s, nuova interruzione, e convocazione della Commissione in serata per l’agognato primo voto. L’ostruzionismo di M5s lascia intuire intenzioni bellicose anche nella successiva fase degli emendamenti, che dovranno essere presentati entro venerdì 29 settembre, con l’inizio dei voti previsto per martedì 3 ottobre.

Quanto ai partiti che hanno sottoscritto l’accordo, Fi ha riunito il gruppo. Più di qualcuno ha storto il naso sostenendo che per gli “azzurri” era meglio il proporzionale del Fianum, il precedente testo. Elio Vito ha accusato Renato Brunetta di aver ceduto troppo presto, ma il capogruppo ed altri hanno fatto notare che il Pd non ci sarebbe più stato sul proporzionale e che la vera alternativa era il Consultellum che avrebbe implicato un listone unico con Lega e Fdi.

Poi Berlusconi ha sentito diversi esponenti “azzurri” dicendo loro che aveva “approfondito” il tema e che il Rosatellum 2.0 “e’ la strada più corretta da percorrere”. Per far capire le intenzioni serie del Pd e la saldezza dell’accordo, Rosato ha detto di sentirsi di “garantire che i partiti che hanno sottoscritto l’accordo non si sfileranno”. “Non dico che non temo i voti segreti e il comportamento dei singoli. Ma i gruppi come tali terranno”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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