Scuola: il Canada apre le porte a studenti degli Istituti Tecnici Superiori

 

ROMA.- Il Canada apre le porte agli studenti italiani degli Istituti Tecnici Superiori che vogliono proseguire gli studi usufruendo della possibilità offerta dai colleges dell’ex colonia inglese. E’ la proposta che Denise Amyot (President Colleges and Institutes Canada) ha lanciato nel corso di una conferenza stampa, al Senato, alla presenza, tra gli altri, di Alessandro Mele, coordinatore della Cabina di Regia degli Its Italia.

“I nostri ragazzi potranno godere di stage e opportunità di studio per lauree professionalizzanti e bachelor’s degree” ha spiegato Mele ricordando che esistono già esperienze virtuose di partnership Its- Università in Italia e all’estero come per esempio la laurea in ingegneria per gli allievi Its delle biotecnologie o le opportunità in UK o in Kosovo.

In Italia poco più dello 0,2% degli studenti è iscritto a un ciclo terziario professionalizzante contro l’11% della media Ocse. “La formazione offerta dagli Its riduce fortemente il disallineamento – ha continuato Mele – oggi presente tra formazione scolastica ed esigenze delle imprese. Infatti a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile che si aggira intorno al 40% emerge dalle analisi che il sistema produttivo italiano registra una carenza di tecnici specializzati.

In Italia si registra un notevole ritardo nel sistema duale di formazione terziaria rispetto agli altri Paesi europei: i 93 Its hanno raggiunto risultati rilevanti ma hanno ancora solo circa 9 mila studenti. Poca cosa rispetto ai numeri di altri Paesi: come la Germania e la Francia, che hanno cifre a cinque zeri (rispettivamente 800 mila gli allievi delle omologhe Fachhochschule e 300 mila circa in quelle francesi)”.

A questo – ha fatto notare il coordinatore – si deve aggiungere che il sistema Its garantisce un 80% di occupazione entro il primo anno dal diploma: un dato che risponde alla crisi di occupazione giovanile e alla carenza di tecnici specializzati che il sistema produttivo lamenta da decenni. E considerato che i new jobs dei prossimi 5 anni sono quelli che oggi non esistono ancora, “ecco l’esigenza di investire sul sistema Its – ha precisato Mele – potenziando la loro internazionalizzazione”.

Denise Amyot (President Colleges and InstitutesCanada) ha osservato che “l’Italia ha intrapreso la strada giusta per il futuro dei giovani”, “la qualità è molto alta e i risultati già conseguiti sono la premessa e la garanzia di un percorso virtuoso già intrapreso ma nel quale bisogna credere di più. Il Canada, ad esempio, che con 35 milioni di abitanti vanta un milione di studenti: e la quasi totalità trova subito un lavoro”.

Ecco perché l’Italia deve dare il suo contributo – ha concluso – aderendo al WFCP (World Federation of colleges and Polytechincs): un circuito di leader mondiali dell’educazione, dove i responsabili politici e dell’istruzione si riuniscono periodicamente in un paese membro per ascoltare le ultime tendenze e le migliori pratiche nel settore dell’istruzione e della formazione professionale e tecnica.

L’incontro è stato l’occasione per un appello al Governo: “Calenda e Fedeli si sono impegnati in prima persona un mese fa per aumentare significativamente i fondo per gli Its. Ci aspettiamo che passino ai fatti in occasione della finanziaria”.

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