Segnali di tregua tra Di Maio e Fico, mano tesa ai parlamentari

Roberto Fico, Beppe Grillo e Luigi Di Maio.
Roberto Fico, Beppe Grillo e Luigi Di Maio. (Photo by Jacopo Landi/NurPhoto via Getty Images)
Roberto Fico, Beppe Grillo e Luigi Di Maio.
(Photo by Jacopo Landi/NurPhoto via Getty Images)

 

 

ROMA. – Il M5s con Luigi Di Maio candidato premier prova a mettere la parola fine ai dissidi interni e il giorno dopo l’atteso faccia a faccia con il gruppo parlamentare sembra siano finalmente arrivati segnali di tregua. La mano tesa dal candidato ai parlamentari, il richiamo alla coesione arrivato da lui e da Roberto Fico sembra aver ridato fiato al movimento dopo giorni di apnea.

Di Maio concede il primo ramoscello di ulivo al leader degli ‘ortodossi’ lodando pubblicamente il successo ottenuto dal deputato come presidente della Commissione di Vigilanza della Rai: “Traguardo storico, i miei complimenti a Roberto Fico. Avanti così!” dice commentando l’ok alla risoluzione che porrà fine ai conflitti d’interessi degli agenti di artisti Rai.

E dedica una rinnovata attenzione ai lavori dei colleghi deputati e senatori, lodando l’ok dato alla discussione della proposta sul whistleblowing e lamentando il nuovo rinvio sui vitalizi. “Ci aspettano mesi intensi, ma insieme ce la faremo” twitta commentando una foto dell’arena di Italia 5 Stelle stracolma di gente. Li invita a partecipare alla campagna elettorale in Sicilia con Cancelleri, la stessa che ha condotto prima con Alessandro Di Battista e poi in solitaria, suscitando il risentimento di molti parlamentari.

Anche loro, però, danno mostra di essere convinti dalla ritrovata unità, se non altro perché, come ricorda Danilo Toninelli,”sarà lui a presentare le liste, sarà lui a inserire il suo nome e cognome nei documenti, nei programmi e nelle liste che presenteremo. E’ il capitano di una squadra di Ministri che andrà a scegliere”. E poi, ripete il deputato: “Beppe Grillo rimane il garante dei principi e delle fondamenta di tutto quello che siamo”.

Per ora è una rassicurazione che sembra bastare. Anche per concedere a Di Maio la possibilità di programmare la sua lunga campagna elettorale che lo vedrà spesso in tour: in calendario, anche se al momento non pare confermata, c’era una missione in Giappone ma sarebbe allo studio anche un nuovo viaggio in Usa per dicembre.

C’è anche da girare la penisola per incontrare gli “stakeholder” con cui il M5s intende confrontarsi sul programma e che lo vedrà molto in Nord Italia. Sempre che non si scateni una nuova offensiva legale sulle primarie: la battaglia giudiziaria, dopo il ricorso il Sicilia, si sta spostando sul Lazio ma potrebbe arrivare anche a Di Maio.

Un gruppo di attivisti veneti che avrebbe anche fondato un comitato per la Difesa dei valori del Movimento sta affilando le armi. Nel mirino ci sono sempre i regolamenti che escludono alcune ‘categorie’ di candidati, violando il principio della parità di tutti gli “associati” al Movimento. E per fare ricorso, assicura l’avvocato Lorenzo Borrè, non serve essere stato escluso dalla lista, è sufficiente essere iscritto al Movimento.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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