Mud: dialogo impossibile, il governo non compie le condizioni

La Mud criticó todo el proceso electoral
La Mud criticó todo el proceso electoral
Preoccupa alla Mud le decisioni del Cne
Preoccupa alla Mud le decisioni del Cne

 

 

CARACAS.- Il Tavolo dell’Unità Democratica (Mud nella sua sigla in spagnolo) non si è presentato alla riunione prevista col governo in Dominicana. Lo ha fatto sapere scusandosi e spiegando le ragioni in un comunicato diretto al Presidente di quella nazione, Danilo Medina.

Il comunicato è stato emanato dai quattro partiti principali della coalizione d’opposizione e diramato ai cancellieri del Messico, Cile, Paraguay, Bolivia, Nicaragua e Repubblica Dominicana.

Governo e opposizione dovevano incontrarsi in territorio neutro, Repubblica Dominicana il 27 per riprendere il dialogo.

Ma i quattro partiti: Acción Democrática, Un Nuevo Tiempo, Primero Justicia e Voluntad Popular, allegano che “non c’è un ambiente propizio per continuare le conversazioni.”

Il Mud assicura che il governo non fa una piega riguardo quanto richiesto per iniziare un nuovo dialogo. Perciò non ci sono le condizioni per arrivare ad eventuali accordi sulla crisi.

Il Cne non compie la Legge Organica per i Processi Elettorali

Riguardo le elezioni che dovranno celebrarsi il 15 ottobre, il Mud mostra forti perplessità. Angel Oropeza, Coordinatore per le politiche del Mud, ha spiegato che il Cne non ha aperto il periodo destinato per la sostituzione dei candidati a Governatori.

Da parte sua, Vicente Bello, Rappresentante del Mud al Cne ha comunicato che l’iter per la sostituzione è spiegato negli articoli 62 e 63 della legge organica per i processi elettorali. “In qualsiasi evenienza di rinuncia, morte o incapacità” si prevede la sostituzione del candidato che manca, ma i tempi sono stretti. “Si dovrebbe completare l’iter per il 5 ottobre, 10 giorni prima delle elezioni. Purtroppo, non si è fatto nulla a riguardo.”

Questo inadempimento della legge elettorale è uno dei motivi per i quali il Mud ha abbandonato le conversazioni.

Secondo Angel Oropeza, in un’intervista a Globovisión, questa omissione del Cne è una strategia perché l’opposizione non vinca il 15 ottobre. l candidati dovrebbero apparire nelle schede elettorali dei partiti che li sostengono.

“Si è sempre fatto, ma non questa volta”, sostiene Oropeza.

L’opinione del Coordinatore va più in là. E spiega che il governo, così facendo, evita spiegazioni a livello internazionale, giacché invece di esautorare un oppositore, al toglierli visibilità, può creare intralci durante le elezioni.

Dello stesso parere è Gerardo Blyde, Capo della campagna elettorale del Mud, quando denuncia che il Cne viola i diritti politici al non permettere la sostituzione.

I prigionieri politici rimangono tali

Un’altra ragione per l’abbandono delle conversazioni esploratorie rimane il problema dei prigionieri politici. Oropeza ha chiarito che Jorge e Delcy Rodriguez erano arrivati ad un compromesso davanti agli ex presidenti mediatori di liberare i prigionieri politici. Ma ciò non è accaduto.

Invece la presidente della Anc sorvola l’argomento e insiste che l’opposizione segue “ordini che vengono dal’ estero.” La Rodriguez ha detto che “la destra venezuelana, la destra internazionale, non assisterà all’ incontro.”

Oropeza ha aggiunto, inoltre, che non si è potuto conformare il gruppo di sei paesi che avrebbero dovuto garantire l’incontro. L’opposizione aveva già scelto i tre paesi che l’avrebbero osservati ma al governo ne mancava ancora uno.

Insomma, la parola del governo è “svalutata” secondo Oropeza. Lo psicologo sostiene che l’opposizione non si vuole prestare al gioco e che il Mud vorrebbe si compissero le leggi e la Costituzione. Il cambio politico si raggiungerà muovendosi da diversi fronti. Le manifestazioni, la pressione internazionale quella sociale e la negoziazione, sono tutte pedine che devono muoversi per arrivare ad un cambiamento.

Riguardo il 15 ottobre, ha ribadito che si deve rispettare la volontà del popolo. “La gente deve poter scegliere e non sentirsi obbligata a farlo.”

Quindi, queste elezioni devono servire non per mandare a casa Maduro ma per creare una nuova pressione abbinata a quella internazionale. Perciò, secondo Oropeza “non ci deve essere spazio per l’assenteismo.”

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