ROMA – Quattordici ex consilieri della Regione Lazio della scorsa consiliatura sono stati rinviati a giudizio dal Gup del tribunale di Roma con l’accusa a diverso titolo di abuso d’ufficio, truffa e peculato.
I reati contestati ai politici seguono due filoni di inchiesta. La prima è l’assunzione illecita di portaborse, che ha causato un danno alle casse regionali di oltre un milione e mezzo di euro. Tutti e quattordici, a cui in questo caso si contesta l’abuso d’ufficio, hanno assunto con contratti di collaborazione delle persone di fiducia, pagandole con i soldi del gruppo consiliare Pd. In realtà avrebbero dovuto pagarli personalmente, in virtù dei contributi disposti per ogni consigliere.
Il secondo tipo di contestazione riguarda invece i pagamenti ad alcune associazioni fatte con i soldi provenienti sempre dalle casse del gruppo regionale. A rischiare di più sono proprio l’ex presidente del gruppo Esterino Montino, il tesoriere Mario Perilli e la sua segretaria Maria Assunta Turco, accusati di di truffa e peculato. I tre, in ragione del ruolo che ricoprivano, avevano la disponibilità dei contributi di denaro pubblico del gruppo consiliare. E, secondo i pm, di volta in volta si sarebbero appropriati dei soldi per destinarli ad associazioni vicine ai singoli consiglieri.
