Terrorismo: l’Italia punta su strategia globale, non solo su mezzi militari

Si è riunito per la prima volta il Gruppo di Amici per la Gestione Ambientale delle missioni di pace dell’ONU, di cui l’Italia è stata tra i paesi promotori e che co-presiede insieme al Bangladesh.
Si è riunito per la prima volta il Gruppo di Amici per la Gestione Ambientale delle missioni di pace dell’ONU, di cui l’Italia è stata tra i paesi promotori e che co-presiede insieme al Bangladesh.
La sede dell’Onu di New York

NEW YORK – Il terrorismo non si batte solo con mezzi militari. Serve una strategia globale che ne affronti le cause alla radice, ha detto del Sottosegretario generale Vladimir Voronkov, capo del nuovo ufficio Onu per l’anti-terrorismo. Cardi ha ricordato il ruolo guida dell’Italia nel contrasto a tutte le forme di finanziamento attraverso la lotta al traffico illecito di beni culturali e al riciclaggio, e, allo stesso tempo a sostegno di iniziative che affrontino alla base le cause dell’estremismo violento: dal focus sulla radicalizzazione nelle carceri e il sostegno ai programmi dell’ufficio dell’inviato speciale per i giovani.

Se non l’unica via, la lotta al terrorismo ha anche una componente militare. Cardi ha ricordato che le forze armate italiane forniscono il secondo contingente della coalizione anti-Daesh e quotidianamente sostengono le autorità irachene attraverso l’addestramento di migliaia di uomini e donne su vari fronti, dall’intelligence e il law enforcement, al controllo delle frontiere e la polizia.

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