I leader a Tallinn cercano di delineare l’Europa del futuro

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I leader a Tallinn cercano di delineare l'Ue del futuro
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I leader a Tallinn cercano di delineare l’Ue del futuro.

 

TALLINN. – Il tema è l’Europa del futuro, quella che dovrebbe dare (finalmente) risposte concrete ai cittadini per scacciare l’incubo di populismi ed estremismi in rapida ascesa. Ma il compito dei leader europei riuniti a Tallinn è davvero arduo. Perché i nodi da sciogliere sono molti: dalla Germania, con una cancelliera fino ad ora alla guida dell’Ue che esce fortemente indebolita dalle elezioni, alla Spagna, con la richiesta dell’ultim’ora della Catalogna di una mediazione europea. E il forfait del premier Mariano Rajoy che ha preferito restare a Madrid.

Non è un caso che il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk abbia deciso di dedicare ad un tema così cruciale una cena informale, senza documenti finali, né dossier sul tavolo. L’obiettivo è quello di permettere un dibattito “franco e aperto” in grado di capire se ‘gli Stati Uniti d’Europa’ delineati dal presidente francese Emmanuel Macron rappresentano una meta raggiungibile.

I leader sono arrivati a Tallinn consapevoli delle difficoltà che li attende, ma anche convinti, Italia e Francia in testa, che è arrivato il momento di cambiare. Liberare capi di Stato e di governo da trattative e compromessi necessari quando si devono mettere le decisioni nero su bianco significa anche poter mettere sulla bilancia l’Europa post elezioni tedesche per trovare un nuovo equilibrio. Nel quale l’Italia punta ad avere un ruolo da protagonista.

Se davvero Angela Merkel dovrà fare un governo con Liberali e Verdi, ipotesi che al momento sembra la più realizzabile, non sarà semplice per la donna più potente d’Europa portare avanti con la stessa forza alcuni dossier. Nel bene e nel male. All’interno del suo esecutivo avrà infatti la strenua opposizione dei ‘resuscitati’ di Fdp, contrari a passi cruciali come l’unione bancaria, l’introduzione di maggiore flessibilità in Ue e il ministro delle Finanze europeo.

Per questo la cancelliera, appena giunta a Tallinn, dopo aver raccolto i complimenti dei colleghi per la sua rielezione, li ha subito rassicurati sul fatto che il suo impegno europeista non cambierà. Ma non è andata oltre, consapevole che fino a quando non avrà sciolto il rebus sul suo esecutivo, qualunque impegno, sia pure di principio, potrebbe creargli problemi in casa. E non essere rispettato a Bruxelles.

Macron continua a puntare sull’ormai collaudato asse franco-tedesco per indirizzare e guidare l’Ue, e lo dimostra l’incontro di oltre mezz’ora con la Merkel appena arrivato in Estonia, ma non è un caso che nel discorso alla Sorbona abbia fatto riferimento anche all’Italia.

Stesso percorso per il premier Paolo Gentiloni che, reduce dal summit di Lione nel quale si è parlato molto anche di Europa, prima dell’apertura ufficiale del vertice vedrà a sua volta, a quanto si apprende, la cancelliera in bilaterale. L’Italia punta a riposizionarsi, consapevole di una ritrovata sintonia con la Francia e anche del fatto che molte delle proposte lanciate da Macron non solo sono condivise dall’Italia – il presidente Sergio Mattarella è tornato proprio in queste ore a ribadire la necessità della figura del ministro delle Finanze europeo – ma raccolgono alcune delle istanze presentate più volte da Roma a Bruxelles (una su tutte la flessibilità).

Se all’ordine del giorno del vertice c’è la sfida sul digitale, con il documento congiunto di Italia, Francia, Germania e Spagna sulla web tax per le aziende digitali, la due giorni di Tallinn sin dalla prima sera si è trasformata in una prova generale sull’Europa che verrà. Proprio mentre alcuni tra i paesi fondatori sembrano tornare indietro nel tempo, con l’ultradestra che siede nel Bundestag e oltre 10 mila uomini della Guardia Civil e della Policia Nacional per le strade della Catalogna.

(dell’inviata Paola Tamborlini/ANSA)