Boom lavoro a chiamata. Più cuochi e meno operai

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Pescara - William Zonfa, ha tenuto una lezione-laboratorio agli studenti nell'ambito del progetto "La tavola blu Abruzzo"
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Pescara – William Zonfa, durante una lezione-laboratorio agli studenti nell’ambito del progetto “La tavola blu Abruzzo”

TORINO. – E’ boom del lavoro a chiamata nel secondo trimestre dell’anno, dopo l’abolizione dei voucher. “Dopo 4 anni di calo ininterrotto e una prima inversione di tendenza nel quarto trimestre 2016 (+2,5%), il primo trimestre del 2017 ha fatto registrare una significativa ripresa (+13,5%), in seguito anche all’abrogazione del lavoro accessorio (voucher), che si è accentuata notevolmente nel secondo trimestre (+73,7%)”, spiegano Istat, Inps, Ministero del Lavoro nella nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un collegamento video con il Festival del Lavoro, al via a Torino, assicura che nella Legge di bilancio il governo “dedicherà risorse per promuovere con forza l’occupabilità dei giovani”. Per il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) “l’incentivo serve ad una condizione: che sia un incentivo esclusivamente indirizzato al lavoro a tempo indeterminato”.

A Torino, in attesa del G7 Lavoro da domani alla Reggia di Venaria, i temi dell’occupazione tengono banco. Il mercato del lavoro sta cambiando profondamente, sottolineano i consulenti del lavoro nel Festival al via al Lingotto. Le professioni che registrano la crescita più elevata dal 2013 al 2016 sono quelle degli addetti alla ristorazione (+127.000 con un incremento del 13%) come cuochi, camerieri e baristi, seguiti da facchini e addetti alle consegne (+73.000, +18,3%), ma anche da avvocati (+31.000, +14,7%).

Al contrario, arretrano le figure legate alle costruzioni: operai specializzati addetti alla rifinitura delle abitazioni (-63.000, in calo del 14,5%), muratori e carpentieri (-31.000, -6,1%), e pure medici (-18.000 -6,4%), poligrafici (-16.000, -29,3%), postini (-15.000, in discesa dell’8%).

Lo studio dell’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro sulla domanda di professioni nella ‘Quarta rivoluzione industriale’ evidenzia il salto in avanti dal 2013 allo scorso anno di professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati (+49.000, +11,2%), come “le badanti, gli assistenti domiciliari, gli accompagnatori di invalidi, gli operatori socioassistenziali e gli addetti alla sorveglianza dei bambini, i braccianti agricoli (+45.000, +16,2%)”, nonché profili qualificati “nei servizi sanitari e sociali (+34.000, con un aumento del 18,2%) come i massaggiatori, i massofisioterapisti e le puericultrici, gli addetti alle attività di pulizia (+33.000, +6,1%) e i professori di scuola secondaria (+33.000, +7,8%)”.

(di Amalia Angotti/ANSA)