Boldrini: “Le fake news non si battono con pezzi a 10euro”

"Le fake news non si battono con pezzi a 10euro"
“Le fake news non si battono con pezzi a 10euro”

 

MILANO. – “Non può esserci qualità se un pezzo viene pagato 10 euro. Perché non si può pretendere la verifica scrupolosa delle fonti, né alcun approfondimento, da parte di chi dovrà mettere insieme quanti più articoli, il più velocemente possibile, per avvicinarsi a una paga mensile che consenta almeno la sopravvivenza”.

E’ l’appello rivolto agli editori dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, al Prix Italia di Milano, incentrato quest’anno proprio sul tema delle false notizie. E’ un tema fortemente sentito dalla Boldrini, che ha lanciato diverse iniziative in merito, come il progetto di “educazione civica digitale” rivolto a tutte le scuole italiane che partirà il 31 ottobre, e oggi chiede anche alle imprese di fare la loro parte.

“Rivolgo una richiesta agli editori italiani – ha sottolineato -: investite di più nella qualità, che significa anche investire di più nei giovani; mostrate, voi per primi, di volervi distinguere dalla pseudo-informazione a costo zero e anche a credibilità zero”.

La Boldrini si è rivolta anche ai giganti del web, che a sue dire non fanno ancora sforzi sufficienti per arginare il fenomeno. “Per contrastare le fake news è essenziale che i social network sappiano incrementare la collaborazione con le istituzioni e le testate giornalistiche – ha detto -. Così come è necessario un loro maggiore investimento in risorse umane e tecnologie adeguate a fronteggiare il problema, anche attraverso l’apertura di uffici territoriali destinati alla verifica dei contenuti e al rapporto con gli utenti. Cosa che ho ripetutamente chiesto ai vertici di Facebook, senza ottenere fin qui risposte soddisfacenti”.

Boldrini si è quindi detta favorevole all’istituzione di una web tax a livello europeo. “Non so se la web tax possa servire per sconfiggere le fake news, ma potrebbe essere uno strumento di giustizia fiscale – ha affermato -: è inaccettabile che questi giganti del web che fanno tantissimi soldi non paghino le tasse nel Paese in cui fanno business. Penso sia una questione di giustizia e mi auguro che si arrivi a trovare un accordo e che si vada fino in fondo su questo tema”.

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