Mattarella: “La cultura antidoto alle tensioni e aiuta alla crescita”

Il Presidente Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2017/2018 dell’Università degli Studi di Cagliari (Foto Ufficio Stampa Quirinale)
Il Presidente Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2017/2018 dell’Università degli Studi di Cagliari (Foto Ufficio Stampa Quirinale)

 

 

CAGLIARI. – La cultura come strumento per capire le tensioni e le difficoltà di cui il mondo è pieno, come soccorso per favorire il dialogo e soluzioni condivise, come veicolo di libertà. E’ il cuore dell’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Cagliari.

“Poche parole perché oggi protagonisti sono i docenti, gli studenti e il personale amministrativo”, esordisce il capo dello Stato, che ringrazia la rettrice Maria Del Zompo “per l’occasione che mi ha dato invitandomi qui”. Otto minuti interamente a braccio per manifestare “la riconoscenza del nostro Paese ai rettori e ai docenti delle università per il contributo di elaborazione culturale che esprimono costantemente. Abbiamo bisogno della loro attività”.

Ma soprattutto, afferma Mattarella, “abbiamo un bisogno grande di cultura in questa stagione di tensioni e pericoli”. E’ fondamentale per “esaminare i problemi che ci sono alla base”.

Mattarella arriva in Rettorato intorno alle 11. Nessuna dichiarazione all’ingresso. Il presidente ascolta e prende la parola dopo la professoressa Del Zompo, il presidente del Consiglio degli studenti e la senatrice a vita Elena Cattaneo. “Ringrazio il presidente del Consiglio degli studenti, sono state formulate proposte, espresse esigenze che registro con attenzione – dichiara Mattarella – mi limito a riprendere uno dei tanti punti che meriterebbero di essere ripresi, quello che riguarda le ragazze e i ragazzi che a causa di difficoltà economiche non possono frequentare gli studi universitari”.

Ebbene, “quando si verifica uno solo di questi casi tutto il tessuto nazionale ne è ferito”. La cultura, infatti, “è veicolo di libertà – aggiunge Mattarella – di quella libertà che costituisce un bene indivisibile”. Una libertà che “è tale solo se si realizza assieme a quella degli altri che sono attorno a noi, questo vale per le persone, i territori, gli Stati e in qualunque dimensione, perché solo insieme la comunità internazionale può ottenere risultati positivi per tutti noi”.

Ancora ringraziamenti al mondo universitario e gli auguri, prima della considerazione finale. Da leggere come un auspicio: “Il supporto alla cultura è ciò che consentirà al nostro Paese una prospettiva di crescita che è quella che desideriamo”.

Poi il pranzo in Prefettura e il trasferimento in aereo a Oristano. Nella vicina Ghilarza, Mattarella visita la Casa Museo di Antonio Gramsci, a 80 anni dalla morte del grande pensatore sardo, quindi partecipa alla presentazione dell’ottavo volume degli scritti di Gramsci, all’Auditorium.

Nessun discorso ufficiale e nessuna dichiarazione alla stampa che ha cercato di sollecitarlo sulla sua visita in Sardegna, ma alla fine solo tante strette di mano e qualche foto tra la gente.

(di Roberto Murgia/ANSA)

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