Mondiali Russia 2018: la Siria spera ancora, 1-1 con l’Australia

Omar Al Somah (Getty)
Omar Al Somah (Getty)

 

ROMA,. – Omar Jihad Al Somah lo aveva detto, alla vigilia della partita d’andata dello spareggio mondiale contro l’Australia: “Dobbiamo regalare una gioia al nostro Paese”. Detto, fatto. E’ lui l’ultimo eroe siriano: negli ultimi minuti della sfida contro l’Iran, a Teheran, aveva firmato la rete del pareggio, permettendo alla propria Nazionale di approdare allo spareggio contro i ‘Canguri’; e nello Hang Jebat stadium, in Malesia, si è ripetuto, regalando un’appendice onirica alla Siria, un altro pareggio (1-1) che lascia accesa la fiammella della speranza di poter approdare allo spareggio decisivo contro la quarta classificata della Concacaf.

Esiliato per cinque anni dal regime di Assad, dopo avere sventolato una bandiera dei ribelli, l’Ibrahimovic di Siria – appellativo affibbiatogli per il suo fisico possente – contro l’Iran aveva esultato al 93′,  ha fatto centro dal dischetto, dopo che gli australiani erano andati in vantaggio nel primo tempo e colpito due volte il palo nella stessa azione.

La guerra in Siria da sei anni costringe la Nazionale a un continuo girovagare e già questo penalizza la squadra, ma la voglia di emergere non manca. Il ritorno a Sidney è previsto per martedì 10 ottobre e per la Siria sarà una partita da tutto o niente, come per l’Australia che ha dalla sua un’esperienza di quattro Mondiali alle spalle.

“Penso che oggi siamo stati un po’ sfortunati – le parole del centrocampista Mark Milligan, dopo l’1-1 con la Siria – pensavo che avremmo chiuso il match, li abbiamo affrontati con grande impegno e determinazione, ma possiamo rifarci nella sfida di ritorno. Non vediamo l’ora di scendere in campo per il match di ritorno e di vincere”.

Intanto, dall’altra parte del mondo, cresce l’attesa per Argentina-Perù, in programma nella notte alla ‘Bombonera’ di Buenos Aires. Una sfida che per l’albiceleste vale tutto, cioè la speranza di poter acciuffare la qualificazione ai Mondiali in Russia, per questo il ct Jorge Sampaoli l’ha preparata nel miglior modo possibile, parlando anche del dualismo Messi-Dybala che, per l’ex allenatore del Siviglia, “sono incompatibili”.

“Per adesso non se ne parla di vederli giocare assieme – le sue parole -: casomai ci scommetteremo più tardi. Paulo è un giocatore di talento, che ha cercato di far capire quanto sia felice di poter giocare al fianco del calciatore più forte del mondo. Comunque, lui resta il nostro futuro e cercheremo di farlo integrare al meglio con tutta la squadra, non solo con Messi”.

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