Manovra, le Regioni al governo: “Vogliamo più investimenti”

Nella foto Pier Carlo Padoan (Roberto Monaldo / LaPresse)
Nella foto Pier Carlo Padoan (Roberto Monaldo / LaPresse)

 

ROMA. – In vista della manovra le Regioni parlano chiaro al governo e rilanciano in positivo puntando sull’aumento degli investimenti. Per arrivare a questo i governatori chiedono un percorso che per forza di cose, a loro dire, non dovrà essere ad ostacoli. Il faccia a faccia a Palazzo Chigi con il premier Paolo Gentiloni, la sottosegretaria Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa degli Affari Regionali, viene giudicato positivamente dal presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

A margine della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, che guida l’Emilia Romagna, ha tenuto a far sapere di “aver trovato piena disponibilità da parte del governo” e a conferma di ciò ha annunciato che al termine dell’incontro è stato deciso di far partire dei tavoli di confronto, che cominceranno a lavorare dai prossimi giorni anche in sede tecnica. Quindi nessun braccio di ferro alle viste, anche se la strada da fare per arrivare a un accordo è ancora lunga e non priva di ostacoli.

L’uomo dei numeri delle Regioni è il lombardo Massimo Garavaglia, che ricopre anche il ruolo di coordinatore degli assessori della Conferenza, presente anch’egli a Palazzo Chigi. Ma questa volta, o almeno in questa fase, non non ne pronuncia uno. “Non dico nulla, non ne posso parlare. Sia chiaro però che noi come Regioni puntiamo sul potenziamento della spesa per gli investimenti, serve una leva per la crescita e il Pil, salvaguardando però – sottolinea – il finanziamento delle politiche sociali e l’equilibrio dei conti pubblici”.

Inevitabile la domanda sul capitolo sanità. “L’esecutivo deve ricordare – precisa – che a breve si dovrà pensare ai rinnovi dei contratti e che questo costo andrà all’interno del Fondo. E’ importante tenere conto di questo punto se si vuole salvaguardare la manovra”.

Ma in termini generali, argomenta ancora l’assessore lombardo e leghista, “ricordo che il contributo che le Regioni daranno allo Stato Centrale nei prossimi 3 anni ammonterà a oltre 40 miliardi, quindi mi sembra chiaro che diano un buon apporto al saldo di finanza pubblica”. Non a caso proprio questo fronte occuperà la maggior parte del lavoro dei tavoli tecnici.

Tornando alla sanità, a fronte dell’intesa già fatta sull’ammontare del Fondo, pari a 114 miliardi di euro per il 2018, le Regioni temono che non si riesca a far chiarezza sul fatto che dentro quella cifra ci siano anche i 604 milioni che le regioni ordinarie pagano per il conto di quelle a statuto speciale. Insomma, la partita tra Regioni e Governo è appena iniziata, le prossime mosse ci diranno quanto sarà in salita.