Alitalia, proroga cassa integrazione per 1.230 di terra e 570 di volo

Un equipaggio di Alitalia si avvia verso l'aereo.
Un equipaggio di Alitalia si avvia verso l'aereo. FOTO ANSA / Daniel Dal Zennaro
FOTO ANSA / Daniel Dal Zennaro

ROMA. – Altri sei mesi di cigs per i lavoratori di Alitalia. I commissari straordinari hanno inviato  la lettera di procedura per prorogare la cassa in scadenza il primo novembre, ampliandone anche l’impatto, che passa all’equivalente di 1.230 dipendenti di terra e 570 di volo. Una misura “necessaria per proseguire sulla strada del contenimento dei costi”, spiega la compagnia, ma che tiene anche conto della revisione e ottimizzazione del network e in modo particolare della diminuzione del traffico aereo che tradizionalmente caratterizza la stagione invernale.

La missiva, indirizzata ai sindacati, alle associazioni professionali e ai Ministeri dello Sviluppo, del Lavoro e dei Trasporti, chiede di estendere la cigs dal 1 novembre al 30 aprile 2018. Così come avvenuto alla fine di maggio, la cassa continuerà a coinvolgere tutto il personale Alitalia, di terra e di volo, con un’applicazione proporzionale alle necessità operative e gestionali dell’azienda. E potrà avere modalità a zero ore o a rotazione.

Questa volta però avrà un impatto superiore rispetto ai sei mesi precedenti: per il personale di terra sarà applicata per un numero di giornate lavorative equivalenti a 1.230 risorse (da 828 precedenti); mentre per il volo sarà applicata per un equivalente di 190 piloti (come nei primi sei mesi di cig) e 380 assistenti di volo (da 340).

La richiesta della cassa e l’aumento dei numeri erano comunque attesi dai sindacati, che ora aspettano l’avvio del confronto con l’azienda per andare nel dettaglio e capire anche quanta sarà la cassa a zero ore (il nodo che nella precedente trattativa ha portato ad un mancato accordo).

“Attendiamo l’incontro per capire i dati disaggregati, ma l’appuntamento vero è il 16 quando vedremo se e chi sono i soggetti interessati”, afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo. Il 16 è infatti il termine per le offerte vincolanti per Alitalia: alla finestra ci sono “diversi interessati”, ha assicurato qualche giorno fa il ministro dei trasporti Graziano Delrio, e tra loro circolano i nomi di Lufthansa, EasyJet (che oggi ha annunciato un trimestre record per i passeggeri e previsioni ottimistiche per la chiusura dell’anno finanziario), Delta, Etihad, il fondo Elliot e società di handling.

Non ci sarà invece Ryanair, che si è tirata indietro dopo il caos delle cancellazioni. E nel tentativo di arginare la fuga dei propri piloti, il ceo Michael O’Leary ha inviato una lettera di scuse ai suoi 4.200 piloti, promettendo aumenti di stipendio (fino a 10 mila euro), bonus fedeltà (fino a 12.000) e migliori condizioni di lavoro e di prospettive di carriera. Nella lettera, il manager irlandese, che invita i piloti a “rimanere con Ryanair”, si impegna anche ad allineare i salari dei piloti a quelli dei concorrenti low cost Jet2 e Norwegian e a negoziare migliorie su giorni di malattia pagati, periodo di prova, congedo di maternità e altre voci contrattuali.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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