Marchionne a Wall Street celebra la Ferrari: “Abbiamo creato un’azienda che non ha pari al mondo”

Sergio Marchionne celebra la Ferrari a Wall Street
Sergio Marchionne
Sergio Marchionne celebra la Ferrari a Wall Street
Sergio Marchionne

NEW YORK – Un marchio dalle potenzialita’ ”straordinarie”, che sta conquistando il posto che merita sul mercato: ”ci meritiamo di essere qui”. Fra le Ferrari parcheggiate all’ingresso del New York Stock Exchange, Sergio Marchionne si aggira con soddisfazione nonostante le delusioni della Formula 1 e senza perdere di vista Fca. Escludendo una vendita di Jeep da sola, l’amministratore delegato di Fiat Chrysler e Ferrari ribadisce l’importanza del consolidamento nel settore dell’auto: Marchionne cita il suo ‘Confession of a Capital Junkie’ del 2015 e mette in evidenza come il consolidamento deve avvenire fra gruppi in grado di fare massa e che hanno sinergie.

Non è quindi il caso di Fca e della cinese Great Wall che non hanno sovrapposizioni. La giornata è però di Ferrari e Marchionne lo sa. ”Ci meritiamo di essere qui. E’ la seconda volta che ci torniamo e vedere le auto in strada fa sempre effetto” dice prima di entrare a Wall Street per suonare la campanella di apertura della Borsa in occasione dei 70 anni della casa di Maranello e dei due del cavallino al Nyse.

Compleanni importanti che segnano l’affermazione sul palcoscenico mondiale del marchio Ferrari, i cui titoli sono raddoppiati a Wall Street. Le azioni Ferrari valgono oggi, con il titolo in aumento del 3%, 115,98 dollari contro i 52 dollari fissati con l’initial public offering. ”Dobbiamo continuare su questa strada. Negli ultimi tre anni abbiamo fatto un grande lavoro, anche grazie al mio predecessore. Abbiamo creato un’azienda che non ha pari al mondo” aggiunge Marchionne ringraziando i ”ragazzi a Maranello che hanno disegnato macchine bellissime e fanno veramente contenti clienti. Continuiamo così, cerchiamo di fare soldi che è importante e poi la Borsa apprezzerà. Sono contentissimo, veramente”.

Aprendo alla possibilità di un suv di Ferrari, Marchionne si sofferma anche sui livelli di produzione di Ferrari, che – spiega – deve centrare l’equilibrio fra esclusività e scarsità dei prodotti. Il successo dell’operazione Ferrari ha alimentato le indiscrezioni sulla possibilità che Marchionne possa seguire la stessa strada anche per altri marchi del gruppo. Una delle ipotesi è lo scorporo di Magneti Marelli prima e, in caso successivamente, la creazione del polo del lusso con Maserati e Alfa Romeo.

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