Raggi e sindacati al governo: “Al comune mancano ottomila posti”

La sindaca di Roma, Virginia Raggi.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Raggi-sindacati a governo, a comune mancano 8mila posti.

 

 

ROMA. – C’è un asse comune per le assunzioni tra Virginia Raggi e i sindacati. Insieme, lanciano un appello al Governo per rivedere i vincoli finanziari sul personale del Comune gravemente carente e che richiede pertanto “un intervento mirato”. Il sotto-organico dell’ente è quantificato in quasi 8 mila persone.

Il Campidoglio, intanto, lavora anche alla preparazione del Tavolo per il rilancio della Capitale, promosso dal ministro Carlo Calenda e che si terrà martedì 17 al Mise. L’incontro tra tecnici delle due istituzioni è stato utile a delimitarne l’ambito di azione: il Comune tornerà in via Veneto già mercoledì con una proposta progettuale e la richiesta dei relativi finanziamenti. Tra le aree di intervento la mobilità e le relative infrastrutture da potenziare.

Dopo l’incontro, nei giorni scorsi, con la segretaria della Cisl Annamaria Furlan, in giornata Virginia Raggi vede anche il numero uno della Uil Carmelo Barbagallo. Al centro del lungo colloquio i temi dell’attualità economica nazionale e lo sviluppo della città metropolitana di Roma. “Con Barbagallo dialogo per sviluppo e crescita di Roma”, twitta la sindaca a 5 Stelle. Che, poche ore, prima formalizza un’asse comune con le sigle locali Cgil-Cisl-Uil, Csa e Diccap per chiedere a Palazzo Chigi “un intervento mirato a rimuovere gli ostacoli di tipo finanziario e normativo che attualmente costringono l’amministrazione capitolina a dover operare con una carenza di organico di quasi 8.000 unità”.

Tra le istanze messe nero su bianco c’è quella di prorogare le vigenti graduatorie dei concorsi a tempo indeterminato, “al fine di poter procedere a un’ulteriore chiamata degli idonei”, e di “concedere la possibilità di reclutare nuovi agenti della polizia locale senza intaccare gli eventuali limiti assunzionali, come avvenuto nel settore scolastico”.

La prima cittadina e i rappresentanti dei lavoratori concordano, quindi, sulla necessità di proseguire nel confronto già avviato, “che ha condotto in un solo anno all’assunzione di circa 2.500 unità di personale – sottolinea il Campidoglio – unità che tuttavia non risultano sufficienti a colmare i fabbisogni del Comune: completare il percorso di rafforzamento e ammodernamento delle strutture amministrative dell’ente è pertanto condizione fondamentale per il rilancio dei servizi per cittadini e imprese nella Capitale”.

Nel giorno della mobilitazione nazionale dei dipendenti dell’Ilva, anche nella Capitale si torna a parlare di alcune importanti vertenze. In Multiservizi, società che si occupa di servizi nella Capitale, l’ad mette nero su bianco l’arrivo della procedura di mobilità per 398 addetti entro l’anno. Tra le cause: “Le principali commesse cessate e cessanti”, “la generale crisi economica e del settore” e le “scarse prospettive di ripresa nel medio lungo periodo”.

“Quasi 400 posti di lavoro a rischio – punta il dito il Pd – Senza un indirizzo chiaro della maggioranza la situazione si sta incancrenendo con disastri a livello occupazionale”. La promessa del M5s: “I dipendenti non andranno a casa. Vigileremo su cambio appalto. L’azienda smetta di giocare sulla pelle dei lavoratori”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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