L’ultimo lunedì di Biscardi: “Infuocava nostra passione”

Un momento del funerale di Aldo Biscardi nella chiesa di San Pio X in Piazza della Balduina, Roma, 9 ottobre 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Un momento del funerale di Aldo Biscardi nella chiesa di San Pio X in Piazza della Balduina, 
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

 

ROMA. – C’è chi ricorda che è lunedì, il suo giorno. Altri citano una sua celebre frase: “Non parlate tutti insieme, al massimo tre alla volta sennò a casa non capiscono”. Stavolta a ricordare Aldo Biscardi, scomparso ieri all’età di 86 anni, nessuna rissa verbale né litigi con il pallone al centro. Oggi alla chiesa di San Pio X di Roma, l’estremo saluto di amici, parenti e colleghi di una vita, molto calcio parlato e poco giocato, anche se a rappresentare tutti i giocatori e’ arrivato dall’Argentina il messaggio di Maradona: “Infuocava la passione che è nel nostro cuore”.

L’addio all’inventore del ‘Processo’ è stato all’insegna del sorriso e un commosso applauso finale al termine dell’omelia di don Paolo, amico di famiglia. “Aldo è stato un padre per tutto il mondo del calcio”, ripete il sacerdote amico di famiglia, che Biscardi volle con sé in una puntata di ‘Quelli che il calcio’.

Quel sorriso che il padre del ‘Processo’ e precursore della moviola in campo regalava nel privato, lo stesso che i figli Maurizio e Antonella vogliono ricordare oggi: “E’ il suo giorno, lunedì – sottolinea la figlia Antonella – papà era un burbero-ironico, un uomo che nella vita privata amava ridere e sorridere”.

Il figlio, Maurizio, sottolinea invece il più grande merito di suo padre, quello di aver iniziato “un modo nuovo di discutere del calcio in televisione. E’ stato un rivoluzionario come modo di proporsi in tv ed è stato poi copiato da tanti”.

Sobrietà, compostezza, come una pellicola che si avvolge indietro nel tempo, i funerali di Biscardi sono una vetrina sulla sua carriera, dal 1980 da sempre associata a ‘Il Processo del lunedì’. “Un personaggio enorme ancorché controverso, che ha inventato il talk calcistico, diventato grazie a lui anche talk politico”, rileva Franco Melli.

“Un maestro di vita e di giornalismo – ricorda Elio Corno – Sarebbe stato orgoglioso del Var, lui ha fatto questa battaglia e anche quella sull’inno cantato dalla nazionale”.

Politici, attori e giornalisti, in molti erano presenti all’estremo saluto ad Aldo Biscardi, dal senatore Maurizio Gasparri all’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’avvocato Carlo Taormina. Non potevano mancare i giornalisti Rai Enrico Varriale, Caro Paris, Marco Mazzocchi, Amedeo Goria, oltre alla storica annunciatrice Alessandra Canale e la ex presidentessa della Roma, Rosella Sensi: “Aldo era un grande amico di mio papà (l’ex patron giallorosso Franco Sensi, ndr), sono qui per questo”, ha spiegato al suo ingresso.

La sua parodia ha aperto le porte della televisione anche a tanti imitatori, come Max Tortora e Max Giusti: “Lui – il pensiero di Giusti – diceva che ero il suo imitatore per antonomasia, mi ha fatto aprire anche il suo ‘Processo’ nei suoi panni, un onore immenso per me. Ha spettacolarizzato il calcio quando il calcio era una cosa molto asettica. Il ‘biscardismo’ ci ha accompagnati per 30 anni della nostra vita”.

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