A Thaler e alla sua “spinta gentile” il Nobel dell’economia

Richard H. Thaler. EPA/ZURICH UNIVERSITY
Richard H. Thaler. EPA/ZURICH UNIVERSITY

 

ROMA. – E’ l’ideatore della ‘teoria del pungolo’ ed esplora gli strumenti possibili per vincere il connaturato ‘errore umano’ che, tra condizionamenti psicologici e ‘limiti razionali’, ci condanna all’infelicità di una vita costellata di scelte sbagliate. Incluse quelle finanziarie che spesso poi hanno un impatto su economia e mercati.

E’ questo in estrema sintesi il tratto distintivo degli studi di Richard H. Thaler, l’economista statunitense insignito oggi del Nobel per l’economia. Il riconoscimento – formalmente é il premio per le Scienze economiche in memoria di Alfred Nobel e si avvale del contributo della Banca di Svezia – è stato assegnato allo studioso nato nel 1945 nel New Jersey e docente all’università di Chicago, per i suoi contributi all’economia comportamentale. Sua l’analisi dell’aspetto psicologico e irrazionale sotteso alle decisioni economiche individuali e delle conseguenti anomalie sui mercati.

E’ diventato molto popolare grazie al best-seller “Nudge”, pubblicato in Italia nel 2008 con il titolo “La spinta gentile – La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute e felicità”. Scritto insieme al giurista ed ex consigliere della Casa Bianca, Cass Sunstein, esamina come governi, istituzioni e organizzazioni pubbliche e private possano con adeguati stimoli “orientare” e indirizzare persone e gruppi sociali a prendere le decisioni giuste e a migliorare la propria vita.

Il punto di partenza è che “la gente fa spesso scelte scadenti” e irrazionali perchè “come esseri umani siamo condizionati da una vasta gamma di comportamenti di routine” che il più delle volte portano a “imbarazzanti errori” in molteplici aspetti della vita quotidiana, come “nell’educazione, nella finanza personale, nell’assistenza sanitaria o mutui e carte di credito, nella felicità e perfino per il pianeta stesso”.

Ma la teoria non impone obblighi, deve garantire la libertà di scelta: mettere frutta al livello degli occhi rientra in questa logica, vietare i cibi spazzatura no. Nel libro gli esempi di ”nudge” sono tantissimi, talvolta apparentemente bizzarri: dalla finta mosca negli orinali dei bagni pubblici per uomini (che hanno portato a risparmi nelle spese di pulizia) alle strisce pedonali colorate di Bogotà che non passano inosservate e limitano il numero degli incidenti con i relativi costi sanitari.

Nella motivazione dell’Accademia Reale svedese si sottolinea come Thaler abbia “inserito ipotesi psicologicamente realistiche nelle analisi del processo decisionale economico” e che lo studioso “esplorando le conseguenze di una razionalità limitata, di preferenze sociali e di mancanza di autocontrollo ha evidenziato come questi tratti umani influenzino sistematicamente le decisioni individuali e gli esiti del mercato”.

Commentando l’annuncio del Nobel, Thaler ha dichiarato che l’impatto più importante della sua ricerca è “il riconoscimento che gli agenti economici sono umani e che i modelli economici devono tenerne conto”. Il focus delle sue analisi parte per l’appunto dal presupposto ‘sbagliato’ che sta alla base dell’approccio dell’economia convenzionale secondo cui le persone sono super-razionali, non-emotive e non hanno problemi di autocontrollo.

Un assunto che conduce a calcoli e aspettative di risultato che poi si scontrano con la realtà dei fatti. Ed é proprio Thaler che si compiace di raccontare l’irrazionalità del sistema in un cameo nel film “La grande scommessa” del 2015, quando spiega a Selena Gomez la proliferazione dei famigerati Cdo sintetici (collateralized debt obligation) finiti al centro della crisi finanziaria culminata con la bancarotta di Lehman Brothers.

(di Laura Cafaro/ANSA)

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