Roma: Atac, il “buco”finisce dal pm. Sui rifiuti rischio caos

Operatori dell'Ama in Campidoglio, Roma
Operatori dell'Ama in Campidoglio, Roma, 08 agosto 2016. ANSA/ANGELO CARCONI
Maximulta Antitrust ad Atac.

 

ROMA. – Le carte sul passato di Atac, sui suoi debiti e sulla sua amministrazione, arrivano in Procura. Uno spartiacque, come sostiene il Campidoglio, che segnerà l’inizio di una nuova vita della municipalizzata “nel segno della legalità”. Ma non è solo lo stato del trasporto pubblico il tema con il quale deve fare i conti l’amministrazione Raggi, alle prese in questi giorni con il rischio caos sui rifiuti.

“Nessuna emergenza, solo alcuni disservizi dovuti alla riorganizzazione del servizio”, puntualizza il presidente della commissione Ambiente in Campidoglio, Daniele Diaco. Da ieri, inoltre, Roma deve far fronte anche al blocco dell’impianto di Aprilia, dove ogni giorno vengono conferite circa 300 tonnellate di rifiuti dalla Capitale. Un blocco, spiega l’Ama, a cui l’azienda è in grado di far fronte perché “in grado di assorbire tali quantitativi nei propri impianti”.

“Continueranno inoltre – spiega l’azienda – ad essere utilizzabili, oltre ai Tmb dell’ Ambito territoriale ottimale (Ato) di Roma, anche altri impianti fuori Roma (Aciam, in Abruzzo; Colfelice a Frosinone già contrattualizzati, nonché l’avvio a recupero presso impianti esteri)”.

L’azienda ha poi allo studio una “rimodulazione delle frequenze e delle modalità della raccolta domiciliare per razionalizzare i conferimenti e liberare risorse da dedicare ai servizi di pulizia e spazzamento. Anche nel caso della raccolta stradale, infine, interverremo per intensificare, laddove necessario, le frequenze di svuotamento dei contenitori della differenziata”.

“Oltre alla riorganizzazione del servizio di raccolta rifiuti – aggiunge Diaco -, entro il 2017 abbiamo previsto l’arrivo di ben 280 nuovi mezzi dell’Ama. In seguito a due bandi arriveranno 130 camion per la raccolta in affitto (100 più piccoli e 30 grandi) e 150 camion di proprietà dell’Ama (90 più piccoli e 60 più grandi)”.

Sul fronte trasporti, invece, oggi in commissione Lavori Pubblici del Senato l’assessore capitolino alla Mobilità, Linda Meleo, ha annunciato l’invio da parte di Atac dei documenti in procura, in concomitanza con l’avvio del concordato preventivo per l’azienda dei trasporti che, al 31 dicembre 2016, registra un debito di “circa 1,3 miliardi di euro”.

“Bisogna interrogarsi in prima battuta sul perché e sul come si è formato questo debito, quindi di chi è la responsabilità di questo debito – ha sottolineato Meleo -. Volevamo uno spartiacque, iniziare una nuova vita per Atac basata su legalità, trasparenza e rispetto delle procedure. Lo strumento del concordato ci consente di riorganizzare l’azienda, di fare un piano di rientro su tempi certi e importi certi e rilanciare il servizio pubblico”.

Rilanciando la proposta di acquisire la proprietà della Roma-Lido, l’assessore non ha perso l’occasione per attaccare la Regione Lazio. “In questi anni – ha sottolineato – la Regione ha preferito evidentemente, a scapito di Atac, investire nella sua azienda di trasporti Cotral”.

Immediata la replica. “Le risorse destinate al Tpl di Roma – spiega una nota – sono state aumentate a 325 milioni di euro l’anno per la Capitale. Si tratta di risorse pari a circa il 60% del fondo destinato alla Regione Lazio”.

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