Pensioni: Boeri apre su Ape, pronti a riesaminare le domande

Ape social, come andare in pensione prima del tempo.
Ape social, come andare in pensione prima del tempo.
Pensioni
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ROMA. – Si apre uno spiraglio per le migliaia di lavoratori che si sono visti respingere la domanda di accesso all’Ape sociale o di pensionamento anticipato in caso di lavoro precoce: dopo l’allarme lanciato dall’Inca-Cgil che aveva parlato di valanghe di domande respinte, alcune anche senza motivazione, oggi il ministero del Lavoro ha fornito chiarimenti all’Inps per permettere all’Istituto di applicare le due misure “nella maniera più estesa e in sostanziale coerenza con le volontà espresse dal Parlamento”.

Il presidente Inps, Tito Boeri, ha detto che l’Istituto è pronto a “riesaminare alcune delle domande che sono state in prima istanza rigettate” spiegando che ciò è accaduto “perché quella era l’istruzione ricevuta”. I sindacati intanto hanno chiesto un incontro al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e allo stesso Boeri per affrontare la situazione ma è probabile che il tema sia affrontato anche lunedì mattina nell’incontro con il Governo già convocato sulla manovra.

Il riesame delle istanze dovrà comunque avvenire in tempi brevissimi dato che per il 15 ottobre è fissato il termine per la messa a punto della graduatoria per le prime uscite. “Rispetteremo i tempi – ha detto Boeri – il 15 daremo gli ammessi e i non ammessi e faremo le graduatorie”.

Il ministero del Lavoro ha ricordato che l’Inps potrà applicare l’interpretazione suggerita anche al fine di rivedere in autotutela le decisioni eventualmente già assunte. Sull’Ape – dice Boeri – bisognerebbe “lavorare tutti insieme a un nuovo protocollo che ci permetta di risolvere l’indeterminatezza delle regole fissate e stabilisca quali sono le condizioni per accedere alle prestazioni sulla base di criteri obiettivi, dando a noi la possibilità di certificare le condizioni dei lavori rischiosi, difficoltosi e particolarmente gravosi” indicati nel decreto.

“Noi – conclude – saremo i primi, pronti e felici di riesaminare le domande e mandare a coloro a cui la domanda era stata inizialmente respinta la comunicazione che potranno accedere alle prestazioni”.

Basta “rimpalli di responsabilità” – dice il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, si parla di oltre metà delle domande di Ape respinte (66.409 le domande arrivate nel complesso, ndr), “sarebbe un disastro”. “Se le norme sono poco chiare – prosegue – e si prestano a interpretazioni restrittive e se l’Inps non è in grado di fornire interpretazioni più elastiche, il Governo corregga tempestivamente la norma.

Il Governo si muova: evitiamo di piangere sul latte versato e di dare un contributo all’aumento del disagio sociale, giunto ormai a una soglia limite. Respingere la domanda a un lavoratore disoccupato da 10 anni perché, dopo l’esaurimento degli ammortizzatori sociali, ha lavorato un giorno percependo 64 euro di compenso, è una vera crudeltà mentale e sociale”.

I sindacati apprezzano l’intervento del ministero del Lavoro e chiedono di modificare le procedure e di ricondurle allo spirito della norma.

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