Legge elettorale: ira M5S, Lega nel mirino. Grillo diserta anche l’omaggio a Dario Fo

Il deputati del M5s Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico durante la manifestazione di protesta del M5S davanti Montecitorio.
Il deputati del M5s Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico durante la manifestazione di protesta del M5S davanti Montecitorio. ANSA/ANGELO CARCONI
Il deputati del M5s Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico durante la manifestazione di protesta del M5S davanti Montecitorio. ANSA/ANGELO CARCONI

 

 

ROMA. – Dopo la piazza anti-Rosatellum, l’omaggio a Dario Fo: due assenze in due giorni cominciano a far rumore soprattutto se a disertare è Beppe Grillo. E se 2 indizi non fanno ancora una prova l’attesa, ora, è tutta per domani quando a Marino verrà incoronato il vincitore delle Regionarie del Lazio.

Nella città dei Castelli Romani la presenza di Grillo non è stata mai annunciata ufficialmente ma fonti autorevoli del M5S la danno per molto probabile. Anzi, non è da escludere che sul palco ci sia anche Davide Casaleggio. Di certo, la versione “fantasma” del garante M5S fa discutere.

Grillo, infatti, dopo aver deciso in corsa di disertare la piazza della protesta M5S opta per saltare un appuntamento non banale per la storia del Movimento: l’incontro, a Torino, in ricordo di Fo e Franca Rame. Al Teatro Carignano si presenta solo Casaleggio (assieme alla sindaca di Torino Chiara Appendino) mentre il forfait di Grillo viene spiegato ufficialmente con “motivi famigliari”.

Più fumose le motivazioni della sua assenza alla piazza anti-Rosatellum. Già ieri sera, dal M5S, filtrava la rabbia di Grillo per come i servizi tv avevano raccontato la piazza. E oggi, non a caso, il blog si scaglia contro giornali e media che hanno sottolineato la poca partecipazione alla protesta.

“Piazza vuota? E’ una balla. In meno di 24 ore migliaia di persone hanno risposto al nostro appello e in due giorni hanno riempito la piazza fino a tarda sera”, attacca il M5S. E con i media, prima di lasciare l’hotel Forum, se la prende anche Grillo in persona. “Siete anacronistici, siete come un giornale letto il giorno dopo”, sottolinea prima di lasciare la Capitale.

L’irritazione – non nuova – con la stampa non può tuttavia bastare a spiegare “la latitanza” del fondatore. C’è, di certo, la sua volontà di lasciar via via più spazio al neo leader Luigi Di Maio, percorrendo quel passo di lato già annunciato a Rimini. E c’è, magari, anche la delusione per una legge elettorale contro la quale il M5S può fare ben poco e che rischia di decapitare le possibilità di vittoria dei pentastellati.

Non è un caso, peraltro, che il M5S sia attraversato da un mix di rabbia e voglia di rivalsa. Puntando il mirino contro chi, come Matteo Salvini, con il Consultellum, avrebbe potuto essere un potenziale alleato post-voto. “Pd, Lega, FI, verdiniani et similia, convergono magicamente, è un miracolo italiano”, scrive Grillo sul blog. Dove si lascia anche scappare una bestemmia salvo poi rimuoverla prontamente dal post.

Ma con il Rosatellum la strada del M5S è ora quella di giocarsi il tutto per tutto contro la legge, (l’ipotesi Aventino sembra tuttavia piuttosto lontana), provare – attaccando la sua leadership “venduta” – a colpire l’elettorato leghista e puntare alla Sicilia. Poi, con un Rosatellum ormai legge, verrà il tempo del dubbio amletico: aprirsi alle alleanze o proseguire per la propria strada andando incontro a una vittoria di Pirro?

(di Michele Esposito/ANSA)

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