Tensione con Berlusconi, Salvini boccia i sondaggi per i candidati

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

 

ROMA. – Un’iniziativa insieme mercoledì a Milano per mettere a tacere i dubbi sul disinteresse di Silvio Berlusconi per il referendum sull’autonomia di Veneto e Lombardia. E così mercoledì il leader di Forza Italia (dopo aver dato forfait all’iniziativa organizzata dal partito sabato scorso perchè impegnato ad Ischia) sarà insieme al governatore della Lombardia Roberto Maroni per tirare la volata finale alla campagna per il sì alla consultazione popolare.

Un’iniziativa che rinsalda l’asse tra l’ex premier ed il presidente lombardo rispetto alla sfida per la leadership che vede il Cavaliere a duello con Matteo Salvini. Segretario della Lega che coglie l’occasione di tirare una bordata al Cav dicendo no a candidature in base ai sondaggi, “come a X Factor”. Un modo -prosegue il leader il Carroccio – per prendere per scema la gente”. Quindi il rilancio: scegliamo i migliori a prescindere dalla tessera che hanno in tasca”.

Berlusconi, in un messaggio su facebook per ringraziare per l’accoglienza ricevuta ad Ischia, rilancia a modo suo il tema della leadership chiarendo che “dopo 4 governi non eletti è tempo che il popolo scelga il leader”. E se Roberto Maroni ha definito “immortale” la leadership del Cavaliere precisando però che la guida del centrodestra andrà a chi “prende più voti”, Salvini invece non ha dubbi: “A marzo sarò premier”, dice ai microfoni del programma di radiouno un giorno da pecora dovendo scommettere tra diventare presidente del Consiglio o sposare la sua compagna.

Un dibattito, quello sulla leadership, da cui si chiama fuori Giorgia Meloni che bolla la discussione come “machista” ricordando che il leader non si sceglie “tramite un editto”. A dividere però non è tanto il discorso su chi guiderà la coalizione, argomento (è opinione di tutti e tre i leader) di cui è presto discutere.

A creare malumori, dopo l’ok alla legge elettorale da parte di Lega e Forza Italia rispetto a Fdi, è l’asse tra gli azzurri ed i leghisti sul referendum rispetto alla Meloni ed il conseguente ‘gelo’ con il segretario del Carroccio. Nonostante Salvini ribadisca di non aver litigato con la Meloni (“io vado d’accordo con tutti”), la leader di Fratelli d’Italia insiste nel bocciare la consultazione popolare: “Ho fondato, un partito, che si chiama non a caso ‘Fratelli d’Italia’ e che, diciamo, ha il pallino dell’unità nazionale”.

I nodi restano anche se l’ultimo sondaggio Demos pubblicato dal quotidiano la Repubblica evidenzia che il centrodestra unito è primo con il 34% dei consensi. Numeri che invitano i partiti a superare le divergenze nonostante la leader di Fdi continui a dirsi convinta che l’attuale legge elettorale “ci consegnerà un governo Renzi-Berlusconi ed un parlamento di nominati”. E che sia una “legge pessima fatta nell’interesse dei partiti e non dei cittadini”.

Gli occhi ora sono puntati sulle elezioni siciliane che rappresentano un test decisivo per la coalizione, sopratutto se saranno confermati i sondaggi che attestano il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, saldamente in testa nella corsa per la guida della regione.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)