Focus famiglie: sale l’aiuto per quelle povere, assegno di 540 euro

Parte il nuovo piano contro la povertà
Parte il nuovo piano contro la povertà

ROMA.- I poveri italiani sono un esercito di 4,7 milioni di persone, 1,6 milioni di famiglie. E’ a loro che il governo guarda con il Reddito di inclusione attiva, in arrivo dal primo gennaio 2018, in versione potenziata grazie ai nuovi stanziamenti previsti dalla prossima manovra.

La legge di bilancio non è ancora stata messa a punto nei dettagli, molte cifre sono ancora in bilico, così come alcuni interventi, ma la lotta alla povertà costituisce, secondo l’esecutivo, uno dei pilastri imprescindibili dell’azione di governo. Per questo le risorse a disposizione per il Rei aumenteranno per il primo anno di applicazione da 1,7 a 2 miliardi di euro, allargando la platea di destinatari e facendo lievitare l’assegno riservato alle famiglie numerose.

L’estensione dell’intervento sarà progressiva. Innanzitutto si interverrà sulla prestazione, poi nella seconda parte del 2018 si allargherà la platea. Lo stanziamento aggiuntivo (pari a 300 milioni in più l’anno prossimo, 700 milioni in più nel 2019 e 900 milioni in più nel 2020) permetterà, secondo le stime, di far salire di 50 euro l’assegno per i nuclei oltre i 5 componenti, che dovrebbe quindi passare dai 480-490 euro previsti a 530-540 euro. Allo stesso tempo, salirà gradualmente il numero di persone coinvolte, fino ad arrivare ad un massimo di 650.000 famiglie dalle 490.000 attualmente previste a partire dal primo gennaio.

Fin qui gli interventi a favore delle famiglie bisognose. Ma anche per le famiglie tipo sono molte misure di alleggerimento o di incentivo previste. Torna innanzitutto ’18app’, il bonus cultura da 500 euro riservato ai diciottenni per libri, eventi culturali, concerti, musei e corsi di lingua, musica o teatro. In più vengono rinnovati i bonus casa: il sismabonus per la messa in sicurezza degli edifici, esteso quest’anno anche alle case popolari, e l’ecobonus, anche se in versione leggermente rivista rispetto al 2017. Il credito d’imposta viene prorogato al 65% per le singole unità immobiliari e fino al 31 dicembre 2021 per i condomini, ma per alcuni beni, come gli infissi o le caldaie a condensazione e a biomassa, la detrazione scende al 50%.

Per usufruire del massimo sconto bisognerà quindi affrettarsi ad agire entro gli ultimi mesi di quest’anno. Tra i cambiamenti del 2018 rientra anche la portabilità dell’ecobonus. Il credito per interventi su singole unità immobiliari potrà cioè essere ceduto a terzi e in questo modo utilizzato anche dagli incapienti, come già il sisma bonus.

La piccola grande novità della manovra è però il bonus giardini: chi deciderà di ristrutturare o creare nuove aree verdi urbane (private o condominiali) avrà diritto a un credito d’imposta pari al 36% delle spese sostenute, fino a un tetto massimo che dovrebbe essere fissato a 5 mila euro.

Sul fronte welfare, sono i ritocchi all’Ape a farla da padrone. Per l’accesso all’Ape sociale verrà riconosciuto alle donne un bonus di 6 mesi per ogni figlio alle lavoratrici, con un tetto massimo a 24 mesi. I lavoratori precari con contratto a termine potranno invece accedere all’Ape social con i requisiti in regola alla scadenza dell’ultimo contratto a termine, a patto che abbiamo cumulato almeno 18 mesi di contratti di lavoro negli ultimi tre anni.

(di Mila Onder/ANSA)