Italia al bivio Mondiali, c’è la Svezia agli spareggi

Fernando Hierro estrae il biglietto col nome dell'Italia. (Christian Merz/Keystone via AP)

 

 

 

Nell’infografica realizzata da Centimetri le squadre europee già qualificate ai mondiali di Russia 2018
e quelle che disputeranno gli spareggi.
ANSA/CENTIMETRI

 

ZURIGO.- C’è la Svezia sulla strada dell’Italia verso il Mondiale di Russia 2018. La mano di Fernando Hierro, ex-capitano della Spagna e del Real Madrid, non è stata benevola con la nazionale di Gian Piero Ventura, questo pomeriggio a Zurigo. Per andare al Mondiale, gli azzurri dovranno infatti estromettere allo spareggio gli svedesi dell’era post Ibrahimovic, l’avversario più ostico che potesse capitar loro, assieme all’Eire. La gara di andata si disputerà il 10 novembre in Svezia, il ritorno il 13 in Italia, a Milano.

“Massimo rispetto per la Svezia, ma nessuno di noi osa pensare che l’Italia non andrà ai mondiali. In Russia ci andiamo, tutti insieme”, dice dall’Italia il ct azzurro Ventura, lanciando l’appello ai tifosi della nazionale per la partita di San Siro. Il rischio eliminazione era stato definito “apocalisse” da Tavecchio, “disastro” dal ct: ma arrivata al bivio, la nazionale scaccia i fantasmi, e prova a pensare positivo. Ora Ventura ha 25 giorni per recuperare Belotti, De Rossi, Verratti, Marchisio, e sperare in una brillantezza generale migliore di quella di settembre, e viste le prestazioni anche di ottobre.

“L’Italia? E’ forte, ma anche noi lo siamo” dice però il ct degli svedesi, Andersson, prima di confessare candidamente di non conoscere né i giocatori dell’Italia né il suo ct. “Ora studierò”.

L’ultima volta azzurra è stata all’Europeo di Francia, lo scorso giugno: a Tolosa finì 1-0, gol di Eder, c’era ancora Ibrahimovic come avversario. Dal 1912, Italia e Svezia si sono incrociate 23 volte, 11 le vittorie della nazionale azzurra, 6 i pareggi e 6 le vittorie svedesi. Particolare il conto dei gol: 28 quelli segnati dalla nazionale azzurra, 24 quella della squadra gialloblù.

E tutto sommato, anche i numeri dicono che il blasone conta ma non vince. Concetto espresso chiaramente dal team manager azzurro Gabriele Oriali, a Zurigo per rappresentare l’Italia. Il campione del mondo ’82 concorda sulla difficoltà della doppia sfida: “Anche se la Svezia non ha più un campione capace di fare la differenza da solo come Ibrahimovic, è molto ben disposta in campo, con giovani interessanti. Si tratta chiaramente di un calcio in crescita. D’altronde non ha battuto la Francia e estromesso l’Olanda per caso nel girone di qualificazione”.

Effettivamente, la Svezia ha vinto l’Europeo Under 21 nel 2015 e tre-quattro giocatori di quella squadra hanno integrato la nazionale maggiore. Il commissario tecnico degli scandinavi, Jan Olof ”Janne” Andersson, è orgoglioso dei propri ragazzi : “Con la partenza di Ibrahimovic ed altri giocatori dopo l’Europeo 2016, è cominciato un nuovo ciclo per noi. Onestamente, dispongo di una buona squadra, con un ottima mentalità, molto unita. E’ un mix riuscito fra giocatori di esperienza e giovani promettenti. Figuravamo nel girone più difficile delle qualificazioni e siamo arrivati allo spareggio. Ora ce la giocheremo”.

Anche se l’Italia ha vinto quattro Mondiali e non manca l’appuntamento iridato dal 1958. “L’Italia è certamente un avversario prestigioso, ma la storia non conta. Sappiamo che se riusciamo a produrre il nostro miglior gioco, possiamo farcela contro qualsiasi squadra”, assicura Andersson.

Quello fra Italia e Svezia è certamente il confronto più suggestivo degli spareggi. Nelle altre gare, la Svizzera di Petkovic – in sorridente discussione con Boban, ora segretario generale aggiunto alla Fifa, prima del sorteggio – e Manicone è nettamente favorita contro l’Irlanda del Nord. La Croazia dispone di giocatori di qualità individuale nettamente superiore alla Grecia degli ‘italiani’ (Manolas a rischio, Torosidis, Papastathopoulos, Tachsidis, l’ex-Karnezis…). Attenzione però ai cali di tensione. Dal pronostico incertissimo, infine, Danimarca-Eire.