Argentina: Maldonado, la salma arriva a Buenos Aires. Gli esami devono confermarne l’identità

Dov'è Santiago Maldonado?
Dov’è Santiago Maldonado?

 

BUENOS AIRES. – Il cadavere ritrovato nel rio Chubut, in Patagonia (Sud dell’Argentina), è arrivato a Buenos Aires, dove sarà sottoposto a un’autopsia e altri esami per stabilire se si tratta del corpo di Santiago Maldonado, il giovane artigiano sparito lo scorso 1 agosto durante la repressione di una protesta degli indigeni mapuche, e le circostanze della sua morte.

Il caso Maldonado – un tatuatore 28enne che appoggiava la causa del gruppo Resistenza Ancestrale Mapuche (Ram) attivo spesso con azioni violente – è diventato un’ossessione per l’opinione pubblica argentina, e nei media e sui social network si moltiplicano le speculazioni sulla vicenda. La famiglia del giovane, in una affollata conferenza stampa, ha chiesto ai media di rispettare “il momento tragico che stiamo vivendo”, e ha denunciato la diffusione di varie immagini del cadavere prese dalla polizia scientifica.

Sergio Maldonado, fratello maggiore di Santiago, ha indicato da parte sua che crede che il corpo ritrovato sia stato lasciato nel fiume molto dopo la sua morte. Molti sono gli aspetti da chiarire intorno al cadavere scoperto nel fiume Chubut, oltre alla sua identità.

Se si tratta di Maldonado, come mai il corpo non è in avanzato stato di decomposizione, quasi 80 giorni dopo la sua morte? Perché è stato trovato a monte, e non a valle, del luogo dove il giovane è stato visto vivo per l’ultima volta? Perché è stato scoperto, quasi galleggiando nell’acqua, solo nella terza ispezione della stessa area – a meno di 300 metri da dove era avvenuta la protesta mapuche – con sommozzatori e cani addestrati?