George W. Bush attacca Donald Trump, senza citarlo

George W Bush col padre 91enne
George W Bush col padre 91enne.

 

WASHINGTON. – Contro il bullismo e il pregiudizio. Contro l’intolleranza e il suprematismo. Parla l’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush, in un raro intervento che ha i toni della condanna e di un accorato appello al tempo stesso. Bush non menziona mai il nome del presidente Donald Trump, ma è contro il ‘trumpismo’ che il 43/mo presidente degli Stati Uniti lancia chiaramente il suo duro monito.

“L’intolleranza sembra rinvigorita. La nostra politica appare più vulnerabile alle teorie del complotto e ad invenzioni totali”, ha detto l’ex presidente nel discorso tenuto al Bush Institute di New York. “L’intolleranza, in qualsiasi forma, è blasfemia per i valori americani”, ha aggiunto, “vuol dire che l’identità stessa della nostra nazione dipende dalla trasmissione degli ideali di civiltà alle prossime generazioni. Abbiamo bisogno di nuova enfasi sull’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole”. E, ancora: “Il bullismo e il pregiudizio nella nostra vita pubblica definisce i toni, consente crudeltà e intolleranza”.

Parole come macigni, che sorprendono pronunciate da George W. Bush, non tanto nei contenuti quanto nella forma: l’ex commander in chief nei nove anni da quando ha lasciato la Casa Bianca ha scelto di rimanere lontano dalla ribalta. Non ha criticato il suo successore Barack Obama e anche durante l’ultima campagna elettorale si è tenuto ai margini, salvo prendere una posizione netta nel decidere di non dare il suo appoggio a Donald Trump.

Così Bush, dallo stesso podio del Time Warner Centre sul quale anche Obama lanciò il suo appello ai valori della democrazia soltanto qualche settimana fa, è una immagine tanto inedita quanto significativa: “Quando perdiamo di vista i nostri ideali – ha detto l’ex inquilino della Casa Bianca- non è la democrazia che ha fallito. Il fallimento è di coloro incaricati di proteggere e difendere la democrazia”.

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