Sicilia, testa a testa Musumeci-M5S. Micari attacca Mdp

Nello Musumeci (Ansa)
Nello Musumeci (Ansa)

ROMA.- Non sarà un esito scontato e sarà battaglia fino all’ultimo voto. A poco più di due settimane dalle Regionali, in Sicilia gli istituti di sondaggi prefigurano un sostanziale testa a testa tra Nello Musumeci – sostenuto dal centrodestra – e il M5S, con il primo in leggero vantaggio.

Staccato, al terzo posto, il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari che replica attaccando sondaggi e Mdp. “I sondaggi così fatti drogano il sistema”, sottolinea il candidato sostenuto da Pd e Ap. E Micari, pur mantenendosi ottimista, sa già a cosa imputare una sua ipotetica sconfitta: “quella di Mdp è stata una prova di forza gestita a Roma per contarsi, fatta sulla pelle dei siciliani”.

Chi ci crede, invece, è il M5S. Il suo candidato, Giancarlo Cancellieri viene dato dagli ultimi sondaggi in recupero. Per l’istituto Demos Π, ad esempio, Musumeci è al 35,5% con Cancelleri secondo al 33,2%. L’istituto Dempolis “vede” un punto di distacco tra i due (Musumeci al 36%, Cancellieri al 35%) calcolando, tuttavia, un 42% di intervistati ancora indecisi tra più opzioni. Per Quorum, infine, l’ex presidente della Provincia di Catania oscilla tra il 35,5% e il 37,5% laddove al pentastellato viene assegnata una forchetta che va dal 30 al 32%.

E c’è, comunque, un filo rosso che unisce gli ultimi sondaggi: il 5 novembre, a “giocarsi” Palazzo D’Orleans potrebbero essere centrodestra e M5S. “I sondaggi dicono che Davide prova a battere Golia, se sconfiggiamo le ammucchiate in Sicilia il Rosatellum è nato morto”, è il grido di battaglia di Luigi Di Maio tornato su un’isola che, negli ultimi due mesi, è stata un po’ la sua terra d’azione.

Ma presto il candidato premier M5S sarà in buona compagnia. Per l’ultima settimana di campagna, infatti, il Movimento cala il suo stato maggiore senza far distinzione tra “pragmatici” e “ortodossi” e mettendo in campo esponenti fino a poche settimane fa “non allineati” come Roberto Fico. E il 28, a Catania, entra in scena Beppe Grillo per una clamorosa sfida tra “piazze” con Silvio Berlusconi, anche lui previsto nella città etnea nello stesso giorno.

Il 29, invece, Grillo sarà a Palermo, dove tornerà il 3 novembre per il comizio di chiusura dove, presumibilmente, sul palco saliranno tutti i “big” M5S. Ma non è escluso che, sull’onda dei sondaggi, Grillo faccia anche altre tappe. Mentre in un video, l’autonomista Franco Busalacchi, escluso dalla competizione, invita i suoi potenziali elettori a votare proprio il Movimento.

Nei prossimi giorni, comunque, la Sicilia sarà un crocevia di leader sebbene, al momento, sembra profilarsi l’assenza di Matteo Renzi: il tour del segretario Dem, infatti, non prevede alcuna tappa siciliana prima della data delle urne. Ci saranno, invece, tutti gli altri: dal leghista Matteo Salvini a Nicola Fratoianni e Pier Luigi Bersani, con gli ultimi due in campo per Claudio Fava, il candidato della sinistra che, in particolare per il sondaggio Demos (che lo colloca al 13,8% contro il 15,7% di Micari) potrebbe insidiare Micari. E nella forbice tra le due performance si giocano, probabilmente, anche tanti degli equilibri del centrosinistra italiano. “La coalizione Pd-Alfano-Crocetta si conferma una scelta fallimentare”, attacca Fava.

(di Michele Esposito/ANSA)