Si lavora sull’ipotesi di una web tax. Bankitalia: “Possibile calo del debito”

Web tax
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ROMA. – La web tax arriverà nell’iter parlamentare della legge di bilancio. Ad annunciarlo ufficialmente è stato il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni. Aspettare una decisione comune europea in materia non è strettamente necessario, ha spiegato il premier, annunciando che “nel corso delle prossime settimane, durante la discussione sulla manovra”, potranno essere fatti passi avanti rispetto alla fase transitoria di sperimentazione avviata quest’anno.

Non appena il testo approderà in Senato, ormai presumibilmente dopo la discussione sulla legge elettorale, quindi a metà della prossima settimana, la web tax sarà uno dei primi argomenti affrontati in Commissione. I tecnici del governo, così come quelli delle Camere, sono già al lavoro e due sembrano le ipotesi più accreditate.

Da una parte si starebbe studiando la creazione di una nuova imposta ‘a forfait’ sul business dei giganti del web, calcolata in percentuale ai ricavi, oppure alle transazioni, e attestarsi tra il 6% e il 10%. Dall’altro lato non è invece esclusa l’opportunità di rendere più stringenti le maglie della stabile organizzazione, rafforzando gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, a completamento dell’operazione già avviata pochi mesi fa con la ‘manovrina’.

Tra le novità arriva intanto una dote per i lavoratori in cassa integrazione straordinaria che accettano un nuovo lavoro. Mentre si percepisce ancora la cigs, sarà infatti possibile l’attribuzione anticipata dell’assegno di ricollocazione (al momento esclusiva solo dei lavoratori che percepiscono la Naspi da almeno 4 mesi). I lavoratori non avranno l’obbligo di accettare un’offerta di lavoro congrua, come ora previsto dall’assegno di ricollocazione, ma se l’accetteranno avranno in dote la metà dell’importo della cigs rimanente e non pagheranno l’Irpef su un’eventuale buonuscita.

In attesa del testo definitivo e delle modifiche parlamentari, Bankitalia sancisce da parte sua un quadro macroeconomico in crescita e in linea con le previsioni del governo. Secondo via Nazionale, quest’anno sarà possibile un Pil superiore all’1,4% stimato finora (+1,5% la cifra contenuta nella Nota di aggiornamento al Def) e nel medio periodo sarà anche possibile raggiungere l’obiettivo di “una rilevante riduzione” del debito, così come pronosticato anche dagli economisti del Mef.

Con il calo dello stock degli npl, all’8,2% del totale, il tasso di deterioramento del credito “è tornato in linea con i valori precedenti l’avvio della crisi finanziaria”, rileva la Banca centrale nel Bollettino economico, così come è tornato ai livelli precedenti alla crisi anche il numero degli occupati.

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