La Thailandia pronta per il solenne addio al “re dei re”

Dopo un anno di lutto, giovedì la cremazione a Bangkok. EPA/Pongmanat Tasiri EPA-EFE/Pongmanat Tasiri
Dopo un anno di lutto, giovedì la cremazione a Bangkok. EPA/Pongmanat Tasiri EPA-EFE/Pongmanat Tasiri

 

 

BANGKOK. – Dopo un anno di lutto, in Thailandia è tutto pronto per l’addio al “re dei re”. L’ex sovrano Bhumibol Adulyadej, spentosi nell’ottobre 2016 a 88 anni, sarà cremato dopodomani nel corso di un’elaborata e solenne cerimonia a Bangkok. Il Paese si fermerà per piangere e onorare un monarca considerato come un padre e un semi-dio, in una tappa della una transizione monarchica in cui l’agiografia ufficiale – sotto la supervisione della giunta militare – sta toccando il suo culmine.

La serie di cerimonie in onore di Bhumibol durerà cinque giorni, iniziando domani sera con dei riti preliminari. L’apice sarà raggiunto però giovedì, una giornata dichiarata festa nazionale nella quale si prevede che 250mila persone riempiranno le strade del quartiere storico della capitale, all’esterno del Palazzo reale.

La cremazione avverrà all’interno di una struttura dorata alta 53 metri e larga 60, la cui costruzione è durata dieci mesi. L’edificio rappresenta il monte Meru, ossia il centro dell’universo buddista e induista, dove si crede che i sovrani thailandesi ritornino dopo la morte. Alla cerimonia prenderanno parte migliaia di musicisti e volontari, assieme a oltre 80 mila militari.

L’evento giunge nella scia a dodici mesi di lutto ufficiale in cui una Thailandia nota per i suoi colori si è letteralmente tinta di nero. Dal decesso di Bhumibol, milioni di cittadini rifuggono dal vestire colori sgargianti, e i dipendenti pubblici sono stati incoraggiati a vestirsi di nero. Per tutto il mese di ottobre, le pubblicità audiovisive sono state sostituite da filmati agiografici in bianco e nero sull’ex sovrano, sinceramente venerato dai suoi sudditi per la sua aura regale unita al sincero interesse per le esigenze della popolazione rurale, in una vita vissuta senza sfarzi. Le uniche note di colore sono le onnipresenti calendule gialle, il colore associato all’ex sovrano secondo l’astrologia thailandese.

La cremazione di Bhumibol apre una nuova fase nella transizione monarchica. Il figlio Vajiralongkorn (65 anni) gli è succeduto lo scorso dicembre, ma la sua incoronazione è stata rinviata a data da destinarsi, probabilmente entro fine anno. Il nuovo re, che non gode dell’autorità morale del padre, ha passato gran parte del 2017 nella sua villa in Germania.

Per quanto percepito come distante dalla popolazione e ufficialmente al di sopra della politica, ha comunque già dato segni di voler giocare un ruolo dietro le quinte, incentrando su di sé alcuni poteri e soprattutto la gestione dell’Ufficio immobiliare reale, i cui possedimenti sono stimati nell’ordine delle decine di miliardi di dollari. L’intero processo è stato sapientemente gestito dalla giunta del generale Prayuth Chan-ocha, al potere dal golpe del 2014.

Prima la fase dell’indebolimento fisico di Bhumibol e poi la sua scomparsa sono state sfruttate dai militari per congelare le attività politiche. La già severa legge di lesa maestà è stata applicata ancora più severamente, e proprio in questi giorni un dissidente è stato arrestato per aver annunciato di volersi vestire di rosso – il colore associato all’ex premier Thaksin Shinawatra – nel giorno della cremazione.

La nuova Costituzione ha cementato il potere delle forze armate, creando ostacoli per qualsiasi governo ostile in futuro. Un ritorno al voto, rinviato più volte, è ora previsto per la fine del 2018, ma molti ipotizzano una continuazione del governo Prayuth sotto altra forma. Per una Thailandia rimasta orfana del suo “padre”, la nuova fase è tutta da costruire.

(di Alessandro Ursic/ANSA)

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