Baseball: i 100 anni del Magallanes

 

CARACAS – Era il 26 ottobre del 1917 quando, nel “Bar Back Stop” del rione Catia decisero di creare una squadra di baseball. Quel giorno, il gruppo di amici non avrebbe mai immaginato della popolaritá del loro nascente team.

La scelta del nome? Fu idea del padrone del bar, Antonio Benítez Abedanck, che propose il nome. Ma non fu per rendere omaggio al navigatore portoghese Fernando de Magallanes, ma per lo stretto al sud del Cile, per il semplice fatto che “cosí tutte le squadre s’incaglieranno ogni volta che ci sfideranno”. Stando alle leggende metropolitane, si dice che in passato Benitez Abedanck fu un navigatore e con la sua barca riuscì ad attraversare lo stretto di Magellano.

La squadra disputa le prime gare nelle vicinanze del Palazzo di Miraflores nel rione di Catia. Da segnalare che il Magallanes é una delle poche squadre al mondo che ha dato il nome a un rione, il Magallanes de Catia e non il rione alla squadra.

In quella stagione la novella squadra partecipò nel torneo di Tercera División dove affrontó: Bárbula, Bolívar, Bomboná, Caracas Stars, Flor del Ávila, Latente, Páez e Vuelvan Caras. Per la cronaca, nella gara d’esordio il Magallanes vinse con un pesante 20-6, la vittima sacrificale in quell’occasione fu Flor del Ávila.

Il periodo di vita di questa squadra fu breve, duró solo una stagione, ma poi nel 1927, Antonio Benitez decise di farla risorgere, decisione che fece esultare tutti i tifosi del rione di Catia.

In questa seconda tappa, la sede sociale fu trasferita dal bar Back Stop ad un altro bar che si chiamava “La luna de Catia”. Da quel momento sulle magliette del Magallanes compare una mezza luna. Anni dopo, quando venne chiesto a uno dei membri della squadra il motivo di quel simbolo, lui rispose: “cose da bar”.

Durante sette stagioni, la squadra si chiamò Indios de Oriente disputando le gare interne in cittá come Puerto La Cruz, Barcelona, Porlamar, Ciudad Bolivar, Maturín, Cumaná. Nel bene o nel male, il Magallanes é una sorta di patrimonio nazionale. Dai suoi inizi qui a Caracas, fino al suo trasferimento a Valencia 46 anni fa: attualmente la tana dei Navegantes é lo stadio José Bernanrdo Pérez della cittá industriale del Venezuela.

In concomitanza con il suo arrivo a Valencia arriva lo scudetto e la vittoria nella Serie del Caribe (la Champions League del baseball). Questa doppia vittoria ha inspirato il gruppo musicale ‘Billos Caracas Boys’ per scrivere una canzone che fa parte del repertorio culturale dei venezuelani. In una strofa la canzone recita: “El pueblo venezolano, con cariño lo describe, el equipo Magallanes, nuestro campeón del Caribe”.

Gli anni ‘80 sono il periodo più buio della squadra valenciana, raccoglie solo amarezze senza disputare nessuna finale. Storia ben diversa negli anni ’90, quando i Navegantes disputano cinque finali e ne vincono tre. Due di questi scudetti sono arrivati dopo aver battuto in finale gli acerrimi rivali dei Leones del Caracas nelle stagioni 1993-94 (4-3) e 1997-98 (4-1).

Nel nuovo millenio sono arrivate altre gioie per il Magallanes con altri trofei messi in bacheca. In questa stagione, dopo la prematura eliminazione dell’anno scorso, i Navegantes si presentano con il dente avvelenato e con voglia di festeggiare nel migliore dei modi il centenario.

“Questo sarà un anno unico. Siamo il primo club in Venezuela che raggiunge questa storica meta. Non é stato facile. Ma noi siamo qua per mantenerci. Sfortunatamente, data la condizione attuale del paese, il centenario non arriva nel miglior momento. Ma noi faremo di tutto per festeggiarlo nel migliore dei modi” dichiara l’imprenditore italo-venezuelano Roberto Ferrari, attuale presidente del Magallanes.

Francisco Cervelli con la maglia del Magallanes.

Sono tante le storie che riguardano questa squadra, nei suoi 99 anni sono tanti i campioni che hanno indossato la maglia del Magallanes. Alejandro Carrasquel (il primo venezuelano che ha giocato nella MLB), Luis “Camaleón” García, Vidal López, Jesús “Chucho” Ramos, “Látigo” Chávez, Dámaso Blanco, Gregorio Machado, Gustavo Gil, Oswaldo “Gago” Olivares, Juan Carlos Pulido, Edgardo Alfonzo, Eddy Díaz, Richard Paz, Álvaro Espinoza, Juan Francisco Castillo, Carlos E. Hernández, Endy Chávez, Pablo Sandoval, Jean Machí, Melvin Mora, Johan Santana, Carlos Guillén, Ezequiel Carrera, Richard Hidalgo, José Altuve, Elvis Andrus, Mario Lisson e tanti altri.

Nella storia del Magallanes sono tanti anche gli italo-venezuelani che hanno difeso questa maglia: Antonio Senzatela, Nicolás Barbesia, Luis Burelli, Marcos Vecchionaci, Luis Burelli, Fernando Sinzza, Gustavo Sposito, Nick Benedetto. Senza dimenticarci di Francisco Cervelli, che ha anche giocato con la nazionale italiana nel World Baseball Classic.

Forse molti non lo sanno ma ha difeso la maglia del Magallanes un italiano Vincenzo Luciano. Il pelotero di origine abruzzese ha giocato coi Navegantes nella stagione 1964-65.

Antonio Senzatela

Hanno inoltre vestito la casacca dei Navegantes, giocatori importati che hanno fatto la storia della Major League Baseball, possiamo nominare Barry Bonds (vincitore di diversi premi per i suoi fuori campi), Orel Hershiser (vincitore del Cy Young), Luke Scott, Dave Parker, Willie Randolph, Willie Horton, Clarence Gaston, Jim Holt, Adonis Garcia tanto per citarne alcuni. Tra I denominati “importados” troviamo l’italo-americano Joe Gallo.

Nella sua bacheca il Magallanes ha 12 scudetti (1949-50, 1950-51, 1954-55, 1969-70, 1976-77, 1978-79, 1993-94, 1995-96-1996-97, 2001-02, 2012-13 e 2013-2014) e in 13 occasioni ha chiuso al secondo posto (1948-49, 1951-52, 1952-53, 1970-71, 1974-75, 1992-93, 1999-2000, 2001-02, 2006-07, 2009-10, 2014-15 e 2015-16). I Navegantes sono la prima squadra venezuelana ad aver vinto una Serie del Caribe, una sorta di Champions League del baseball, nel 1970. Nove anni dopo aggiunsero il loro secondo trofeo. Possono anche vantare un secondo posto in ben 3 occasioni (1955, 1977, 1994).

Oggi, nello stadio José Bernardo Pérez della cittá di Valencia sfideranno i Bravos de Nueva Esparta.

(Fioravante De Simone)

 

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