Lavoro, Cei: “Basta chiacchiere”. De Vincenti: “Noi cose concrete”

Chiesa, logo settimana sociale 2017

 

Chiesa, logo settimana sociale 2017.

 

CAGLIARI. – La politica deve cambiare registro, occuparsi dei giovani senza lavoro, perché “è finito il tempo delle chiacchiere”. Parole forti quelle del presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, nel suo intervento alla 48/a Settimana Sociale dedicata al lavoro e in corso a Cagliari.

Ma dalla politica arriva una replica a stretto giro, dallo stesso palco del convegno dei vescovi. Il ministro per la Coesione Claudio De Vincenti fa riferimento al passaggio dell’ intervento del cardinale e dice: “Se c’è una ripresa economica, anche se parziale, la rivendico al lavoro fatto. Abbiamo preso provvedimenti concreti, ci stiamo rimboccando le maniche, stiamo affrontando crisi aziendali difficilissime. Il nostro spesso è un lavoro oscuro – ha detto il ministro – nel quale non sempre emergono le notizie positive”.

Il rappresentante del governo lancia anche un messaggio a chi in campagna elettorale sventola promesse di misure di sostegno: “I giovani ci chiedono lavoro, non sussidi”.

Ad aprire i lavori è stato il videomessaggio di Papa Francesco che ha condannato la precarietà e il lavoro nero che “uccidono”. Il vivere costantemente nella precarietà mette “angoscia” e “uccide la dignità, la salute, la famiglia, la società”. Bergoglio torna a chiedere un lavoro degno e un impegno da parte di tutti, nessuno escluso.

Neanche la pubbliche amministrazioni sono esenti perché non fanno il loro mestiere “quando indicono appalti con il criterio del massimo ribasso”. “Credendo di ottenere risparmi ed efficienza, finiscono per tradire la loro stessa missione sociale al servizio della comunità”. E poi il pontefice torna a chiedere un lavoro che rimetta al centro l’uomo, il lavoratore appunto, che non può essere “una riga di costo nel bilancio”.

Un appello forte per i giovani, quelli che sono maggiormente colpiti dall’assenza di opportunità e dalla precarietà che si prolunga troppo negli anni: e allora anche per questo da parte della Chiesa e dei cattolici serve “un rinnovato impegno al servizio della società italiana”, dice il Papa.

Rivolto ai giovani anche il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il quale la promozione del lavoro resta “una sfida cruciale” per il nostro paese. I giovani anche al centro del discorso del presidente della Cei, il cardinale di Perugia Bassetti: sono state le principali vittime della crisi economica, ma non solo: “sulle spalle di tanti giovani precari e disoccupati è caduto non solo il costo della crisi economica scoppiata nel 2008, ma anche il costo iniquo di una politica miope che, nei decenni passati, ha sprecato risorse importanti del Paese perché non ha avuto la lungimiranza di guardare al futuro”.

La Cei scende allora in campo con proposte concrete chiedendo “un grande piano di sviluppo per l’Italia”, partendo dalla famiglia e dalla cura del territorio. Bassetti propone l’adozione del “fattore famiglia”, il sistema fiscale che potrebbe agevolare i nuclei. Chiede poi anche più asili nido e una organizzazione del lavoro che possa coniugare anche i tempi da dedicare alla famiglia e alla cura delle persone più fragili.

Proposte “anche immediatamente cantierabili, a partire dalla legge di bilancio per il 2018”, dice il vicepresidente del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali, Sergio Gatti, annunciando che le proposte della Chiesa italiano saranno presentate direttamente al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e al Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani che nei prossimi giorni interverranno a questo dibattito lanciato dalla Chiesa.

(dell’inviata Manuela Tulli/ANSA)