Il ritorno di Obama: “E’ ora di aprire un nuovo capitolo”

Barack Obama festeggiato greet interns on Capitol Hill in Washington. (ANSA/AP Photo/Jacquelyn Martin)
Barack Obama festeggiato
greet interns on Capitol Hill in Washington. (ANSA/AP Photo/Jacquelyn Martin)

CHICAGO. – Barack Obama e Matteo Renzi di nuovo insieme. Il segretario del Pd è a Chicago per la grande kermesse organizzata dalla fondazione dell’ex presidente Usa. Il summit vuole essere un rientro in grande stile di Obama nel campo della politica, per colmare quel vuoto di leadership che affligge i democratici americani dopo la batosta subita con la sconfitta di Hillary Clinton e dopo dieci mesi di Donald Trump alla Casa Bianca.

Il messaggio lanciato da Obama – pur senza mai citare il tycoon – è chiaro: “Questi giorni saranno solo l’inizio”. L’inizio di un nuovo cammino in grado di contrastare ogni forma di populismo e di visione cupa del mondo e del futuro. Contro chi fa politica dividendo e non unendo, e chi vuole costruire dei muri invece dei ponti.

Insomma, per Obama è necessario aprire “un nuovo capitolo”. E il discorso vale non solo per gli Stati Uniti ma anche per l’Europa, sempre più pressata da istanze populiste e nazionaliste. Lo ha ricordato Renzi nel suo intervenuto davanti agli studenti della Northwestern University di Chicago, lanciando un monito al mondo della politica: “L’Europa può difendersi dai populismi, anche l’Italia. Ma bisogna smetterla con l’approccio del ‘day by day’, del giorno dopo giorno, e convincersi che serve una strategia per il futuro. La paura non è una soluzione”.

Ed è così anche per il nostro Paese che – ha sottolineato l’ex premier – “è uscito dalla crisi ed ora non rappresenta più un problema”: “Ma dobbiamo investire nel futuro, non possiamo continuare a vivere sulla difensiva, col catenaccio, col protezionismo. Bisogna avere una vera strategia”. E se l’Unione europea non vuole soccombere, “è il momento di tornare all’approccio di Maastricht”, puntando sugli investimenti per la crescita e l’innovazione.

Per Renzi Obama l’aveva già capito nel 2008: “E’ stato un grande presidente. E invece che sull’austerity come ha fatto l’Europa ha puntato sulla crescita”. C’è una sintonia di fondo tra i due ex leader, già emersa quando l’ex premier fu l’ultimo capo di governo ad essere invitato con tutti gli onori per l’addio di Barack e Michelle alla Casa Bianca.

I due si sono poi incontrati l’ultima volta a Milano nel maggio scorso, all’indomani della rielezione di Renzi a segretario del Pd. Nelle prossime ore un nuovo faccia a faccia dietro le quinte del summit di Chicago, nel quale è previsto anche un intervento di Renzi. E se nella prima giornata di lavori l’intervento più atteso è quello del principe Harry, tutti gli occhi nelle prossime ore saranno puntati su Michelle Obama. C’è chi sostiene che dal palco della sua Chicago potrebbe partire la sfida della sua vita, quella che la potrebbe portare a sfidare Trump nel 2020.

(dell’inviato Ugo Caltagirone/ANSA)