Berlusconi in Sicilia indagato per mafia. Ma ricuce con Salvini

 

PALERMO. – A cinque giorni dalle Regionali in Sicilia lo “spettro” dell’impresentabilità lambisce anche Silvio Berlusconi. Nel giorno del suo arrivo a Palermo, infatti, emerge la notizia che il leader di FI sia indagato per mafia – assieme a Marcello Dell’Utri – come mandante per le stragi del 1992 e 1993.

La reazione dello stato maggiore di FI è veemente: “torna la giustizia a orologeria”, urlano i big azzurri sottolineando tutto il loro sdegno per quel che, a loro parere, appare come un film già visto. Ma “il colpo giudiziario” produce anche un effetto positivo sulla coalizione che sostiene Nello Musumeci: la ricucitura tra Berlusconi e Matteo Salvini e la prospettiva, giovedì a Catania, di una piazza del centrodestra unito vista la probabile presenza anche di Giorgia Meloni.

Il leader della Lega, di prima mattina, si reca a sorpresa all’hotspot di Villa Sikania sull’onda della sua campagna fatta tutta di richiami alla “legalità” e alla “normalità”. E, ai cronisti che chiedono dell’indagine, Salvini preferisce non rispondere a caldo: il momento è delicato e dopo il caso delle piazze separate a Catania il rischio è che la coalizione dia un’impressione di pericoloso sfilacciamento.

Poche ore dopo, a mezzo stampa, Salvini opta per non allargare le distanze. “E’ ridicolo indagare Berlusconi per le stragi di mafia, è il solito intervento politico di una parte della magistratura” afferma, mettendo in scena il “coup de theatre” preparato, evidentemente, assieme a Berlusconi: “andrò a salutarlo giovedì sera al comizio a Catania prima di incontrare i cittadini assieme a Musumeci”.

La foto-op di Salvini e Berlusconi (e anche Meloni, ma non è detto che siano tutti e tre sul palco) ai fianchi del loro candidato, quindi, ci sarà e sarà alle Ciminiere alle 18 al comizio dell’ex premier. Il leader FI, fino a ieri sera, confermava invece il suo programma “solitario” nella città etnea. Ma, probabilmente, nel quartier generale azzurro il “colpo” giudiziario ha fatto riflettere inducendo ad uno scatto di unità.

Nel merito dell’inchiesta, invece, da FI filtra una piccata reazione. “Berlusconi è totalmente estraneo, l’ennesima indagine non potrà che concludersi con una rapida archiviazione”, sottolinea l’avvocato Niccolò Ghedini. “E’ una notizia farsesca”, aggiunge il governatore ligure Giovani Toti mentre i capogruppo Paolo Romani e Renato Brunetta parlano di “attacco boomerang” e di “fango mediatico giudiziario”.

Pronta anche la solidarietà della leader di Fdi Giorgia Meloni. E anche gli ex pdiellini – da Gaetano Quagliariello a Raffaele Fitto fino a Fabrizio Cicchitto – fanno pervenire ad Arcore messaggi di netta vicinanza. Un discreto silenzio giunge invece dal Pd laddove il M5S, attaccato sui tweet dell’aspirante assessore Angelo Parisi, se la prende con l’agenda mediatica: “nel giorno in cui Berlusconi viene indagato per mafia il Pd non ha niente di meglio da fare che accanirsi su un tweet”.

Certo, in una campagna che ha fatto del concetto di “impresentabile” uno dei suoi marchi di fabbrica l’indagine per mafia nei confronti dell’ex Cav potrebbe avere qualche effetto. E potrebbe insinuarsi anche nella campagna di Salvini che, dal suo “sbarco” in Sicilia, non fa che prendere le distanze dai “cosiddetti impresentabili delle liste collegate a Musumeci. Anche se, Gianfranco Micciché, prima di vedere Berlusconi a cena, assicura che l’effetto sarà opposto.

L’inchiesta? “Mi fa tristezza solo a parlarne”. Effetti sul voto? “Qualche voto in più”. Musumeci, invece, si limita a un tweet di solidarietà: “per Berlusconi solo amicizia e affetto”. E in serata il candidato del centrodestra e il commissario di FI in Sicilia Gianfranco Micciché incontrano Berlusconi nell’albergo di Palermo dove alloggia l’ex premier.

Berlusconi arriva all’hotel sorridente e si concede ai flash prima della cena alla quale aprtecipano anche Licia Ronzulli, Gabriella Giammanco e Renato Schifani. Domani l’ex premier sarà al Teatro Politeama. Poi, giovedì, il comizio a Catania e la foto-op con Salvini per ridare slancio ad una coalizione che, in Sicilia, non può permettersi sconfitte.

(dell’inviato Michele Esposito/ANSA)

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