Gentiloni chiude il tour: “L’export è la chiave per il rilancio dell’Italia”

Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha incontrato l'Emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani.

 

Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha incontrato l’Emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani.

DOHA. – Rilanciare l’economia italiana attraverso l’export, “chiave” per creare benessere e posti di lavoro. L’obiettivo che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni aveva in mente nella missione che lo ha portato prima in India e poi nei paesi del Golfo (Arabia, Emirati e Qatar) era duplice: innanzitutto riallacciare i rapporti con New Delhi ed aprire una pagina nuova dopo le tensioni dovute al caso dei due Marò.

E poi, non meno importante, consolidare l’interscambio commerciale e creare nuove chance per le aziende italiane in Paesi come l’Arabia Saudita, al centro dell’attenzione mondiale con il programma ‘vision 2030’ voluto dal principe ereditario Bin Salman.

Quasi un capitolo a sé è la visita “storica” (così l’ha definita il capo del governo) in India, paese da cui l’Italia mancava da 10 anni. E l’incontro con il premier indiano Modi ha avuto non solo un risvolto diplomatico, ma ha permesso all’Italia (attraverso una delegazione composta dai ceo di alcune delle principali aziende del Paese) di siglare 6 protocolli di intesa che spaziano dalle infrastrutture, all’agroalimentare e le energie rinnovabili.

Il viaggio di Gentiloni in India è coinciso poi con la ripresa del volo diretto Alitalia da Roma a Delhi. E sia di fronte alle autorità indiane che ai leader dei paesi del Golfo il premier ha voluto sottolineare la “solidità dell’economia italiana”. Un consolidamento, che a detta del presidente del Consiglio, va portato avanti attraverso la capacità delle aziende italiane di “esportare e di essere presenti nel mondo”.

Ecco perchè non va persa l’occasione di prendere parte al progetto di rinnovamento che ha in mente il principe ereditario saudita e che prevede la costruzione di una città dedicata allo studio delle nuove tecnologie, la robotica e le energie rinnovabili: “Una scommessa sul futuro che un Paese come l’Italia non può ignorare” considerando che “l’Arabia è il primo partner dell’area per gli interscambi commerciali”.

Un discorso, quello della collaborazione economica, che Gentiloni affronta anche nell’incontro con l’emiro di Abu Dhabi a cui prendono parte anche i Ceo di Leonardo, Eni e Fincantieri. La tappa negli Emirati è l’occasione anche per visitare la quinta moschea più grande del mondo.

Ad accompagnare il presidente del Consiglio nel tour diplomatico anche la consorte Manuela. Filo conduttore della missione è poi l’impegno nella lotta al terrorismo a cui il premier dedica un’attenzione particolare visto quanto accaduto a New York. E proprio nell’esprimere la sua solidarietà agli Stato Uniti, Gentiloni ne approfitta per sottolineare come il terrorismo “una minaccia che si presenta, con caratteristiche diverse, anche nei paesi” oggetto del tour ufficiale.

Per tutto il viaggio, il capo del governo tiene lontani gli echi delle fibrillazioni politiche che arrivano dall’Italia. La priorità per palazzo Chigi è in questo momento il via libera alla manovra economica. E il pallottoliere di palazzo Madama non preoccupa il capo del governo “i numeri necessari per l’approvazione ci saranno” dice Gentiloni che invita a “tenere d’occhio l’interesse generale del Paese”.

Il timing dopo la legge di bilancio invece è ancora tutto da stabilire. In agenda ci sono provvedimenti che da tempo fanno discutere: Ius soli, biotestamento e la legge sui vitalizi solo per citare le più importanti.

(dell’inviata Yasmin Inangiray/ANSA)