Stop spreco cibo, arriva il bollino per esercenti virtuosi

 

 

ROMA. – Arriva il bollino di garanzia per gli esercenti virtuosi impegnati nella lotta contro lo spreco alimentare. Un segno di riconoscibilità rilasciato ad aziende, ristoratori e botteghe che adotteranno precisi protocolli per ridurre al minimo inutili perdite di cibo nell’ambito della propria attività, introducendo misure concrete e verificabili nel tempo.

E’ l’iniziativa lanciata dall’associazione dei consumatori Codacons, che ha chiamato a raccolta aziende, coltivatori e imprese in un convegno per affrontare il tema degli sprechi di cibo in Italia. Ai lavori, dove hanno partecipato Coldiretti, Confartigianato e Caritas, è intervenuta la deputata Maria Chiara Gadda prima firmataria della legge 166 contro lo spreco alimentare, che in un anno dall’entrata in vigore ha portato ad un aumento del 20% delle donazioni di cibo certificate da donatori e associazioni di volontariato.

“In Italia non esiste una vera e propria cultura salva-cibo – ha detto il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi – per questo lanciamo il bollino ‘NOAGLISPRECHI’ che aiuterà i consumatori ad individuare con immediatezza aziende o ristoranti che non sprecano cibo e a premiarli dirottando su di essi acquisti e consumi”.

Ogni anno le famiglie buttano nella spazzatura cibo per un valore di 12 miliardi, ricorda il Codacons, di cui 41,6 euro al mese tra frutta, verdura, pane, bevande e carne senza motivo. Ma lo spreco coinvolge anche l’industria, l’agricoltura e la distribuzione per circa 3 miliardi, portando il conto finale a oltre 15 miliardi di euro di eccedenze, lo 0,94% del Pil che rappresenta un tesoro buttato nella spazzatura, con ingenti danni ai bilanci dell’economia e dell’ambiente.

Il nuovo bollino ben si inserisce nell’ambito della legge 166 che, tra le varie misure, semplifica le procedure del sistema delle donazioni. “E’ una legge giovane che deve essere conosciuta e spiegata – ha detto Gadda – ma i risultati sono positivi dal punto di vista quantitativo con un incremento del 20% delle donazioni, ma anche qualitativo per la tipologia dei prodotti recuperati”.

Se prima dell’entrata in vigore della legge si ‘salvavano’ per lo più prodotti a lunga conservazioni più facili da recuperare, oggi vengono donati cibi cotti, frutta e verdura tutto altamente deperibile, grazie a diversi progetti virtuosi con grandi mercati di ortofrutta e luoghi di divertimento quali navi da crociera e grandi eventi sportivi.

(di Sabina Licci/ANSA)

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