L’Accordo di Parigi compie un anno: “Avanti nonostante gli Usa”

 

 

ROMA. – L’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi compie un anno: l’intesa sui cambiamenti climatici era stata raggiunta a dicembre 2015 al vertice mondiale delle Nazioni Unite, la ventunesima Conferenza delle parti (la Cop21) ma la sua entrata in vigore era legata a una soglia minima di ratifiche da parte dei Paesi firmatari, almeno 55; cosa che è stata raggiunta proprio un anno fa, il 4 novembre del 2016, e che adesso è stata abbondantemente superata con 169 Nazioni (l’Italia lo ha ratificato il 27 ottobre dell’anno scorso) che lo hanno ‘bollinato’.

L’accordo – che sarà operativo dal 2020 – ha però dovuto superare momenti difficili nel corso dell’ultimo anno, ha spiegato il Kyoto club (che ha celebrato il primo anniversario con un convegno alla Camera dei deputati), quando il presidente Usa Donald Trump ha deciso di abbandonarlo.

Eppure “nonostante” la ‘perdita’ degli states con “la retromarcia federale di Trump – ha ricordato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto club – gli Usa vedono un proliferare di azioni dal basso da parte di città, Stati e imprese che contrastano” quella decisione. Adesso tocca all’Europa dare un segnale chiaro se vorrà mantenere la leadership della battaglia climatica”.

“Quella della lotta al cambiamento climatico è la questione politica più importante del nostro tempo, non c’è nulla che possa avere la precedenza su questo – ha osservato la presidente della Camera Laura Boldrini, ricordando il record raggiunto dai livelli di CO2 – dobbiamo concepire la politica come l’arte del futuro e pensare ai nostri figli. Io ho paura e temo che si stia arrivando a un punto di non ritorno”.

Non è un caso che – come ha spiegato il ministro Beatrice Lorenzin – i cambiamenti climatici, insieme con smog ed emissioni di CO2, saranno al centro del ‘G7 Salute’ che si aprirà lunedì a Milano: “porteremo un programma ambizioso su basi scientifiche” per avere risposte sugli impatti ‘climatici’ sulla salute.

“Il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici dell’Italia è un bel libro sui rischi climatici in Italia, e basta; ma il nostro Paese ha bisogno di priorità e risorse per aiutare i Comuni a contrastare gli impatti climatici – ha detto il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – strumenti utili per consentire al nostro Paese di accelerare, come avremmo invece bisogno, nell’azione di adattamento ai cambiamenti climatici. Nelle città italiane si gioca un sfida importante nella lotta ai cambiamenti climatici”, tanto che viene fatto presente come dal 2010 a oggi siano state 126 le città italiane colpite da eventi estremi con impatti sulla vita e la salute dei cittadini.

E proprio Boldrini, ricordando che il 13 novembre ha invitato alla Camera più di 600 sindaci alla vigilia della Legge di Stabilità per parlare delle ‘le città del futuro’, si augura proprio questo: che nella Manovra “ci sia un segnale concreto per la lotta contro il cambiamento climatico”.

(di Tommaso Tetro/ANSA)

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