Bankitalia: al Sud torna la crescita ma resta indietro

 

ROMA. – In Italia la ripresa è cominciata, ma il Sud fa più fatica delle altre macroaree a crescere. E’ quanto emerge dal documento sull’Economia delle Regioni Italiane pubblicato dal Banca d’Italia. Nel 2016 il Pil, in termini reali, è cresciuto dello 0,9% sia al Centro Nord sia nel Mezzogiorno. Tuttavia rimane ampio il ritardo del Mezzogiorno. Pur risalendo la china, il Sud fa più fatica a riguadagnare i livelli pre-crisi.

Nel 2016 il prodotto per abitante del Mezzogiorno è stato pari a circa il 56 per cento di quello del resto del Paese mentre era circa il 57 nel 2007, cioè prima della crisi. Il ritardo rispetto ai livelli di attività economica precedenti la crisi, è risultato più ampio nelle regioni meridionali (nel 2016, di circa l’11 per cento a fronte di un 6% al Centro Nord).

Se l’occupazione ha continuato a crescere in tutte le aree del Paese, in particolare nel Nord Est, soltanto al Centro Nord si sono recuperati e superati i livelli occupazionali precedenti l’avvio della crisi globale. Mel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere. Le regioni meridionali si caratterizzano quindi non solo per maggiori difficoltà nel primo ingresso nel mondo del lavoro, ma anche per maggiori tempi di ritorno all’impiego per chi già ha avuto un’esperienza lavorativa.

Un altro indicatore sensibile sono i consumi. In generale prosegue sul tutto il territorio nazionale l’espansione dei consumi avviata nel 2014, ma il ritmo della ripresa è più intenso nel Nord Ovest (1,7 per cento) e nel e Nord Est (1,6). Al Centro è all’ 1,3% mentre nel Mezzogiorno si resta sotto l’1% (0,9). Nel 2016 la spesa media mensile effettuata dai residenti nel Nord era poco più di 2.800 euro per famiglia; al Centro poco più di 2.600 euro e per le famiglie meridionali solo poco più di 2.000 euro.

Inoltre la quota di individui in condizioni di povertà assoluta rimane significativamente più elevata nel Mezzogiorno anche se rispetto al periodo pre-crisi la povertà risulta meno concentrata nel Meridione: se nel 2009 il 57% delle persone in condizioni di povertà viveva nel Sud nel 2016 la percentuale è scesa al 43%.

Altra differenza fra Nord è Sud è data dalla composizione della ricchezza delle famiglie. La ricchezza reale, cioè quella costituita dal valore delle abitazioni, al Nord Ovest e al Nord Est rappresenta rispettivamente il 55 e il 60% della ricchezza lorda, mentre nel Sud questa quota sale al 70 per cento.

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