Trump in Asia con guai Russiagate: “Deluso da Sessions”

Donald Trump in partenza sull'aereo personale.
Donald Trump in partenza sull'aereo personale.

 

Trump in Asia con guai Russiagate

 

WASHINGTON. – Donald Trump vola in Asia ma al decollo non manca di accendere la miccia di un dibattito politico già infuocato dagli sviluppi del Russiagate: dopo gli screzi che hanno punteggiato l’estate torna a sbeffeggiare il suo ministro della Giustizia, Jeff Sessions, affermando nuovamente di non essere contento di lui, non escludendo di poterlo licenziare.

Il punto è l’inchiesta sui presunti contatti con esponenti russi e la ‘linea di difesa’ che Trump da tempo suggerisce, tweet dopo tweet, è di guardare piuttosto all’operato dei democratici. Secondo il presidente il dipartimento di Giustizia non vi si dedica a sufficienza, un rimprovero che trova anche sponda nelle rivelazioni della ex presidente del comitato nazionale democratico, Donna Brazile, che sostiene di aver scoperto che Hillary Clinton manipolò la corsa contro Bernie Sanders nelle primarie 2016.

Trump lascia Washington così, in balia di un fermento il cui bandolo della matassa ancora sfugge. E se il messaggio del presidente è chiaro – ‘nulla da nascondere’, al punto da confermare di persona che non esclude di incontrare Vladimir Putin durante la tappa vietnamita del tour asiatico – la ‘nube’ lo segue e rischia di fargli ombra.

Anche nei colloqui con i partner stranieri, alleati o meno, pure cruciali per dossier scottanti, come la Corea del Nord. Pure oggi si ripete il botta a risposta a distanza: due bombardieri americani B-1B hanno sorvolato lo spazio aereo sudcoreano per prendere parte al ciclo di manovre congiunte al poligono di Pilsung, a ridosso del confine col Nord, coinvolgendo jet militari di Seul e di Tokyo.

Poco prima, un dispaccio della Kcna, l’agenzia nordcoreana, aveva denunciato l’arrivo dei supercaccia Usa impegnati a “inscenare le prove di un attacco nucleare a sorpresa” contro la Corea del Nord. E la risposta di Pyongyang non si è fatta attendere: per la Kcna l’arrivo dei supercaccia mostra gli Usa impegnati a “inscenare le prove di un attacco nucleare a sorpresa” contro la Corea del Nord.

Una realtà che “mostra chiaramente che gli imperialisti-gangster Usa sono quelli che stanno aggravando la situazione nella penisola coreana puntando ad accendere una guerra nucleare”, ha sottolineato. Toni asprissimi , che saranno al centro dell’incontro del presidente Usa a Seul con l’omologo sudcoreano Moon Jae-in, nella seconda tappa della missione asiatica.

Arrivo in Corea del Sud dal Giappone, martedì 7 novembre, quindi partenza l’8 per Pechino. Trump sarà affiancato dal segretario di Stato Rex Tillerson, su cui però – non curante delle possibili ripercussioni diplomatiche – proprio prima di imbarcarsi sull’Air Force One il tycoon ha gettato qualche ombra, rifiutandosi di dare un endorsement ‘senza se e senza ma – e soprattutto senza scadenza – al suo ministro degli Esteri: sta “lavorando duro” e sta “facendo il suo meglio”, ma se rimarrà per l’intera durata del mandato “vedremo… “, ha detto il presidente.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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