Sono quasi 5 milioni gli italiani all’estero

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CARACAS. – Fino a gennaio del 2017, gli iscritti all’Aire erano esattamente 4.973.842, che corrispondono all’8,2% degli oltre 60,5 milioni di italiani, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente.

Queste sono le statistiche del Rapporto Italiani nel Mondo 2017 della Fondazione Migrantes, giunto alla sua dodicesima edizione. Secondo questo rapporto di 45 saggi compilato da 55 autori, tra cui Andrea Ricciardi (Dante Alighieri) e Salvatore Ponticelli (Inps), continuano ad aumentare le partenze degli italiani all’estero. La maggior parte si trova in Europa (2.684.325, di cui 1.984.461 nei paesi Ue), 2.010.984 in America, soprattutto in quella centromeridionale, 147.930 in Oceania, seguono l’Africa 65.696 e Asia 65.003.

Gli Stati con maggior concentrazione di connazionali sono: Argentina (804.696), Germania (723.846) e Svizzera (606.578), mentre il Regno Unito registra un aumento di 27.602 iscrizioni nel 2016.

In Italia la regione con più emigrazioni è la Lombardia, anche se il Sud rimane la zona con più partenze all’estero: infatti sono 1.632.766 gli iscritti all’Aire appartenenti al meridione, circa il 50.1% del totale, mentre il 34,8% è del Nord e il 15,6% del centro Italia. Continua anche l’aumento delle nascite all’estero: nel 2017 sono 1.956.311. Aumentano anche gli iscritti all’Aire da meno di un anno (più 225mila nel 17).

Il nuovo direttore della Migrantes don Giovanni De Robertis, ha fatto gli onori di casa alla presentazione di un documentario prodotto da Italia2000, il quale illustra le statistiche che permettono conoscere l’emigrazione italiana odierna e che possa anche essere, come attesta il direttore, una riflessione per cercare un mondo più equo, dove nessuno sia costretto a partire in cerca di un migliore futuro, ma possa scegliere dove costruire la propria vita.

Delfina Licata curatrice del rapporto, all’analizzare le statistiche, afferma che l’Italia è molto diversa dal 2006 e il fenomeno migratorio attuale è molto più complesso: quasi 5 milioni iscritti all’Aire, un 60% in più dal 2006 e un aumento del 14% negli ultimi 5 anni.

In questo rapporto sono state anche affrontate diverse situazioni, come ad esempio: “dove vanno, quando partono, le comunità straniere che acquisiscono la cittadinanza italiana”, oppure “cosa provano i genitori che restano in Italia”, la quantità dei minorenni circa 26mila che contano sui nonni che partono con le famiglie, i detenuti italiani all’estero, la presenza dei migranti irregolari in Italia.

È importante istruire coloro che vogliono partire, con la conoscenza della lingua e delle leggi dei Paesi nei quali si vuole emigrare, al fine di evitare malintesi che possano perfino condurre in carcere o a espulsioni, come in Australia dove l’anno scorso sono stati cancellati 882 visti e ci sono state 200 espulsioni.

Molti anche se partono, non dimenticano l’Italia e molti hanno voglia di tornare. Questi sono i dati di ciascuna regione: la Lombardia con le sue 22.981 partenze è al primo posto, seguita da Veneto (11.611) e Lazio (11.114), poi Sicilia (11.501) e Piemonte (9.022), quindi Emilia Romagna (8.826), Campania (8.074), Toscana (6.502). L’unica che ha frenato questa corsa è il Friuli Venezia Giulia (con 300 persone in meno rispetto l’anno precedente).

Per concludere la Licata afferma che lo spostarsi all’estero non è una cosa negativa, lo diventa quando non è permesso il diritto di ritornare.

Angelo Di Lorenzo

https://twitter.com/angelodilorenz

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